Comuni
Berzo Inferiore
La storia di Berzo Inferiore risale alle epoche più remote, quando le paludi del fondovalle e le sponde dell’Oglio costituivano un territorio selvaggio e incontaminato. Qui, nei pressi della Val Grigna, antichi popoli preistorici, tra cui i Celti che soppiantarono i Liguri, si avventuravano lungo le vie montane che collegavano le valli circostanti, come il Passo di Crocedomini e il Maniva.
I Romani, dopo la conquista della Valle Camonica, fecero passare per Berzo un ramo della Via Valeriana, e ritrovamenti archeologici testimoniano il culto delle “Fonti Divine” in questa zona. Durante il periodo longobardo, il territorio prospiciente l’Oglio, oggi parte del comune di Berzo, appartenne al vassallo del re Desiderio, mentre documenti del X secolo attestano la presenza di proprietà nel borgo.
Nel Medioevo, Berzo forse ospitava un castello su una rupe pre-romana, menzionato tra le proprietà dei conti Lambertini. La diaconia di Berzo Inferiore fu la prima nominata tra quelle della pieve di Cividate, indicando la sua importanza amministrativa e religiosa.
Intorno al millennio, fu eretta la chiesa di San Lorenzo, sostituita nel 1415 e diventata la parrocchiale per secoli. Il “Catastico” del 1610 evidenzia la produzione agricola e la lavorazione dei metalli, contribuendo alla prosperità locale.
L’emigrazione segnò la comunità, con molti giovani che cercarono fortuna altrove. Durante il ventennio fascista, Berzo Inferiore fu unito a Bienno, ma riacquistò l’autonomia nel 1947.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, grandi industrie si insediarono a nord-est del paese, ma la crisi degli anni ’90 portò alla dismissione di queste fabbriche. Tuttavia, dagli anni 2000, una zona industriale e artigianale ha dato nuova vita all’economia locale, con numerose piccole e medie imprese che hanno contribuito al rinnovamento del territorio.
Una curiosa leggenda
I segni dell’arte sacra a Berzo Inferiore scaturiscono sia da leggende che dalla fede popolare. In particolare, si narra che San Glisente, valoroso comandante dell’esercito di Carlo Magno, con i fratelli Cristina (a Lozio) e Fermo (a Borno) si siano ritirati a vita eremitica ciascuno su un colle camuno, sollecitando una vita evangelica e sobria oltre che la costruzione di luoghi di culto adeguati.
COSA VEDERE
- MUSEI DI BERZO INFERIORE. Nel centro di Berzo Inferiore si trovano: il Museo etnografico “El Balaröl“, la Casa museo del Beato Innocenzo e il Museo del Velocipede, il museo storico della bicicletta dal 1817 ad oggi.
- SANTUARIO DELLA NATIVITA’ DI MARIA. La chiesa parrocchiale nasce nella prima metà del XVII secolo, all’interno è visibile una bella pala opera del Fiamminghino. Altrettanto interessanti affreschi ed opere dedicate ai Santi Glisente e Antonio da Padova e icone della Vergine.
- CHIESA DI SAN LORENZO. Nella antica chiesa intitolata a San Lorenzo, eretta su mura romaniche del XII secolo, sono ben conservati affreschi tra il 1400 e il 1600. Di rilievo gli affreschi legati alla vita del patrono San Lorenzo con episodi tratti dalla “Leggenda Aurea” di Jacopo da Varagine. Nel presbiterio tappe della vita di San Glisente in un’opera quattrocentesca di grande valore artistico e documentario. Altrettanto interessante la Cappella dedicata ai Santi Rocco, Fabiano e Sebastiano con affreschi del maestro Giovan Pietro da Cemmo.
- CHIESA DI SAN MICHELE. La piccola cappella di San Michele si trova sulla sommità di un’antica fortificazione che cingeva la cima del colle, da cui si gode un bel panorama. Benché di origine longobarda, al suo interno venne ritrovata una lapide romana, mentre dietro la chiesetta sono stati recuperati la base di una torre e di un muro dell’età del bronzo. Dal 2022 il colle ospita una delle tre sculture in ferro e porfido di Barbara Crimella nell’ambito del progetto LoCar, intitolata The Place of Soul and Wind.
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