Comuni
Cerveno
Cerveno (Hervé in dialetto camuno) giace ai piedi della Concarena, sul versante occidentale della Valle Camonica, di fronte alla frazione Badetto del comune di Ceto. Presso Cerveno si estraeva il marmo occhialino.
L’antico toponimo “Cervinica” compare per la prima volta nell’837 in un diploma del re d’Italia Lotario, per poi evolversi in “Villa Cervis” in un documento del 960. Quest’area, originariamente donata da Carlo Magno ai monaci del convento francese di Tour, fu infeudata dal 1200 dai signori di Cemmo, incaricati della riscossione di imposte e decime per conto della Curia di Brescia.
Nel 1300, Cerveno si costituì come comune autonomo, mantenendo tale status fino all’inizio del ‘900, conservando così il suo nome originario, a differenza di molti altri paesi camuni. Durante il Trecento, furono costruite la maggior parte delle strutture del centro storico, strette l’una contro l’altra su ripide pendici.
Durante il Medioevo, Cerveno partecipò alle vicende belliche tra il ducato di Milano e Venezia. Successivamente, con Napoleone, entrò a far parte di uno dei dieci Cantoni della Montagna, nei quali la Provincia di Brescia era stata divisa. Nel 1429, venne istituito il forno fusorio, con la divisione degli introiti e dei profitti stabilita all’unanimità dagli abitanti.
Con l’ingresso della Vallecamonica nella Serenissima Repubblica Veneta grazie alla pace di Lodi, nel 1610 il Catastico riportava le attività dei cittadini di Cerveno, tra cui l’estrazione del ferro e la conduzione del forno per la lavorazione, oltre alla presenza di mulini e forni per la panificazione.
Durante il periodo fascista (1927-1947), Cerveno fu aggregato amministrativamente a Ceto. Tuttavia, nel 1947, riacquistò la sua autonomia municipale.
COSA VEDERE
- CASA MUSEO DI CERVENO in vicolo Sonvico. Museo etnografico e luogo di mostre temporanee, attività didattiche e lavori di preparazione per la manifestazione decennale della Santa Crus.
- SANTUARIO DELLA VIA CRUCIS in via piazza Vecchia. Situato a fianco della parrocchia di S. Martino, il Santuario (le Capèle) conserva una Via Crucis con statue lignee di dimensione del XVIII secolo che si inserisce nella tradizione lombardo-piemontese dei Sacri Monti.
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