Franca Ghitti. Museo, sculture e installazioni in Valle Camonica
Sculture e installazioni della grande Maestra dell’arte contemporanea
Franca Ghitti è stata la più grande artista contemporanea camuna.
Il Museo e l’itinerario invitano alla scoperta delle opere di Franca Ghitti in Valle Camonica, permettendo di cogliere la profondità del suo percorso artistico, così legato alle radici profonde di questa terra, sua natale, ma in dialogo con culture, tempi e società diverse e immerso nella modernità. Le sue opere in legno, ferro e pietra documentano infatti, oltre alle tappe fondamentali di una lunga ricerca che è artistica ma anche etnoantropologica, i valori delle comunità solidali, le logiche condivise, le fatiche e le ritualità che appartengono a tutti, in ogni tempo e in ogni luogo, consegnando una testimonianza di rilievo culturale e civile.
IL MUSEO
Il Museo dedicato a Franca Ghitti è stato aperto nel 2023, grazie all’impegno della Fondazione Archivio Franca Ghitti e della Comunità Montana di Valle Camonica, Consorzio BIM e Comune di Darfo Boario Terme all’interno del settecentesco monastero “Conventone” di Darfo BT.
Il Museo raccoglie una ricca collezione di opere della artista camuna di spessore internazionale che esprime appieno il territorio e le sue origini attraverso le ispirazioni e l’uso dei materiali.
Dopo la visita al Museo si potrà continuare a conoscere l’artista attraverso l’itinerario delle sue Opere in luoghi Pubblici.
Il percorso dedicato a Franca Ghitti è una iniziativa del Distretto Culturale di Valle Camonica curata da Giorgio Azzoni.
Le tappe
Pisogne: Tempo del Ferro
Tempo del ferro, 2008, scultura
Via lungolago Tempini
Visitabile: sempre
Collocata sul lungolago di Pisogne, entro un apposito allestimento, la scultura comprende un tronco segnato da tacche irregolari e percorso da due lame metalliche rosse, inquadrato da pannelli composti da sfridi di ferro. Al ritmo regolare, quasi ossessivo, dell’elemento seriale, che richiama il tempo della produzione industriale, si contrappone il ritmo variabile e ferito della vita, interpretata nella materia viva del legno.
Lovere: Tredici Martiri
Tredici martiri, 2007, scultura monumento
Piazza Tredici Martiri
Visitabile: sempre
Affacciato sul lago di Iseo, il monumento commemora i tredici partigiani trucidati dai nazifascisti nel 1943. È costituito da una stele di porfido di scarto, che conserva i segni del procedimento di separazione del blocco dalla roccia. Tredici chiodi, conficcati sulla superficie scabra e irregolare della frattura, ricordano i giovani martiri e il loro comune sacrificio.
Lovere: Vele
Vele, 2007, scultura
Accademia di Belle Arti Tadini – Palazzo Tadini, Via Tadini, 40
Visitabile: negli orari di apertura dell’Accademia www.accademiatadini.it
Info e prenotazioni: tel. 035.962780 direzione@accademiatadini.it
Le tre vele, leggermente inclinate come alberi delle piccole imbarcazion da trasporto o diporto che solcano il lago, sono formate da irregolari e sottili elementi ferrosi di scarto parallelamente accostati, come penne di un’ala gonfiata dal vento.
Costa Volpino: Installazione
Installazione, 2011
Forni Industriali Bendotti S.p.A.
In area pubblica, Via Zoncone, 34 Visitabile: sempre
L’installazione comprende un pannello verticale affiancato da due composizioni a terra simmetricamente disposte. Il pannello è formato da elementi seriali di scarto, in cui ritmo regolare cita la scansione programmata della produzione industriale. Tale griglia è interrotta dall’inserimento di ‘spazi circolari’ abitati da piccole e sintetiche figure che raffigurano la comunità di lavoro. A terra, ritagli metallici sono disposti a formare una meridiana e un tondo.
Costa Volpino: Genesi, Apocalisse, Beatitudini e arredi liturgici
Genesi, Apocalisse, Beatitudini e arredi liturgici, 1972/1977, vetrate
Chiesa di S. Antonio Abate, Via Nazionale 103, Corti
Visitabile: negli orari di apertura della Chiesa tutti i giorni, ore 9-18
Info: Parrocchia di Corti – tel. 035.971043
In stretta relazione con la progettazione della chiesa, eretta agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso, Ghitti ideò un articolato programma iconografico di grande spessore e qualità, tradotto in vetrate colorate legate in calcestruzzo. Le finestre a nastro laterali raffigurano la Creazione e i sette flagelli di Dio (Apocalisse), mentre le formelle delle porte presentano le Opere di Misericordia. Ghitti realizzò inoltre gli elementi dell’arredo liturgico, come il bellissimo tondo vitreo appeso dietro l’altare e il coloratissimo pesce/ tabernacolo.
Gianico: Vicinia di Gianico, Testimoni di Gianico e altre opere
Vicinia di Gianico, Testimoni di Gianico e altre opere, 1994 (sculture, installazioni)
Piazzetta, Via Cimavilla
Visitabile: sempre
L’intervento architettonico, che ha ricostruito una piazzetta del centro storico, è caratterizzato dalla presenza di una loggia civica e di uno spazio aperto che formano un luogo pubblico identitario sia per la contrada che per l’intera comunità. Nella piazzetta così ricavata, dialogando con il progettista e con gli abitanti, Ghitti ha installato le seguenti opere, realizzate con la fattiva collaborazione di molti cittadini, ora fruitori e custodi del luogo.
La Vicinia di Gianico Una grande tavola verticale di legno è divisa in scomparti geometrici entro cui sono collocati piccoli personaggi stilizzati che evocano i gruppi famigliari e sociali del paese, ma anche le organizzazioni corporative e artigianali, alludendo alla solidarietà comunitaria della Vicinia.
Il tondo della legna Composto da un cerchio in ferro di recupero che contiene tronchetti di legna di varia essenza e diametro, evoca la memoria del taglio seriale come provvista per l’inverno, dell’ordine e della precisione di un’economia fondata sull’essenzialità del rapporto con la vita disciplinata e con la terra.
I testimoni di Gianico Un ritmico susseguirsi di traversine di legno di tre altezze diverse, accostate in verticale, formano un recinto a custodia dello spazio pubblico. Ciascuna rappresenta una famiglia del paese, di cui una piastra riporta il soprannome, mentre insieme compongono l’intera comunità.
Il tavolo delle offerte Su una panca costruita utilizzando vecchie traversine ferroviarie in legno, poggiano quaranta ciotole (crogioli per la fusione) in ghisa che contengono i prodotti della terra. Le panche e il tavolo evocano il rito comunitario della mensa. Sopra il tavolo un tondo di botte contiene figure allineate che rappresentano i tradizionali riti collettivi. L’opera esprime con efficacia la fusione tra vita contadina e ritualità, e come tempi della natura e tempi della vita possano armonicamente coincidere.
Darfo Boario Terme: Opere varie
Opere varie, anni Settanta
Hotel S. Martino, Via S. Martino, 28 – Boario T.
Info: tel. 0364.531209- info@sanmartinohotel.com
Visitabile: sempre
Presso la hall dell’hotel sono esposte alcune opere comprese tra gli anni Settanta e il 2010, una campionatura in vetri colorati e cemento per le vetrate della chiesa di S. Antonio a Costa Volpino, la scultura in ferro Barca (naèt), due Vele in ferro e un grande Tondo in legno rivestito in ferro.
Darfo Boario Terme: Paliotto, tabernacolo, Beatitudini e allestimenti
Paliotto, tabernacolo, Beatitudini e allestimenti, 1966, sculture e vetrate
‘Cappella Caritas’, presso il Centro Accoglienza e Ascolto Caritas, Via Scura, 1
Visitabile: su prenotazione lunedì – venerdì, ore 14-17
Info e prenotazioni: tel. 0364.535777
Nell’aula della cappella Ghitti ha realizzato il ciclo di vetrate con Le Beatitudini, raffigurando, entro uno scenario fiabesco piccole e sintetiche figure di grande efficacia cromatica e narrativa. Interessante è anche l’arredo liturgico, in particolare il bel tabernacolo ligneo e il paliotto.
Erbanno: Tre alberi
Tre alberi, 2010, sculture
Cimitero di S. Martino, via Polline
Visitabile: su prenotazione
Info e prenotazioni: Comune di Darfo Boario Terme – tel. 0364.541106 sport@darfoboarioterme.net
Nella antica cappella di San Martino, Ghitti ha collocato tre sculture-albero di intensa drammaticità: Albero ferito, Albero chiodato, Albero croce. Sui tronchi sono incavati solchi regolari e ripetuti, che evocano l’ordinata organizzazione di una comunità, nelle sue forme di lavoro e nelle sue regole sociali. Ciascun albero è diverso e tutti sono feriti da lamine o chiodi conficcati, a esprimere una sofferenza che dialoga con la drammatica Crocifissione quattrocentesca affrescata sul fondale della cappella e con il dolore delle vite di chi è sepolto nel camposanto e di coloro che li hanno pianti.
Erbanno: Cancello e finestrella
Cancello e finestrella, anni Ottanta
Campanile della Chiesa Parrocchiale
di S. Rocco, Via S. Rocco
Visitabile: sempre
Per il campanile della chiesa parrocchiale di Erbanno, Ghitti ha realizzato due pannelli in ferro che sottolineano un forte senso di appartenenza, mediante un allineamento seriale (Cancello) e un corteo processionale (Grata) inserendosi nel contesto con discrezione e forza allusiva.
Erbanno: Pietà e storie di Gesù
Pietà e storie di Gesù, anni Sessanta-2010, dipinto e disegno
S. Maria del Restello, Via S. Maria
Visitabile: su prenotazione
Info e prenotazioni: Sacrestano Pietro Vezzoli – tel. 0364.530881
In tempi diversi Ghitti ha donato alla piccola chiesa il dipinto e il disegno praparatorio per la vetrata realizzata per la cappella della famiglia Ghitti nell’adiacente cimitero. Il polittico comprende storie della vita di Cristo svolte con semplicità e immediatezza, nella forma di un racconto popolare.
Cividate Camuno: Albero croce
Albero croce, 1993 (scultura monumento per Falcone e Borsellino)
Piazza Falcone e Borsellino
Visitabile: sempre
Collocato nell’omonima piazza di Cividate Camuno, l’intervento si pone come segno che agisce nello spazio pubblico – fisico e mentale – della memoria collettiva. È opera tragica e severa che faticosamente cerca di conservare un’unità violentata: i tronchi incrociati formano infatti una figura unitaria ma, obliquamente sovrapposti, disegnano altresì il conflitto. Solcati da tacche ritmiche, sono trafitti da chiodi disposti asimmetricamente, come dolorose ferite. Un abside metallico semicilindrico li protegge, ma le scaglie in ferro alla base ne dimostrano la fragile solidità.
Malegno: La veglia dei morti
La veglia dei morti, 1975, Vetrate
Cappella maggiore del Cimitero, Via M. Vertua
Visitabile: negli orari di apertura del Cimitero tutti i giorni, ore 8-20
La vetrata, di grande effetto cromatico e inattesa monumentalità, presenta l’organizzazione a fasce tipica dei Giudizi Universali medievali.
In basso l’uomo, con il peccato originale, conosce la sofferenza e la morte, per risalire progressivamente alla visione della luce divina.
Breno: Vicinia
Vicinia, 1976, Scultura (anno di posa 2007)
Sala Giunta della Comunità Montana di Valle Camonica, Piazza Tassara, 3 – 3 piano
Visitabile: negli orari di apertura degli Uffici
lunedì – giovedì, ore 8-17 – venerdì, ore 8-12
Info: tel. 0364.324011 – info@cmvallecamonica.bs.it
Vicinia è una scultura a parete composta dall’assemblaggio di legni di recupero, organizzati in griglia modulare a determinare scomparti che contengono sintetiche figure e attrezzi artigiani. Le sagome sono aggregate in piccoli gruppi
che rappresentano famiglie, clan o corporazioni della Vicinia, testimoni della storia sociale e collettiva in cui sono immersi e di cui sono parte. La composizione ordinata e simmetrica ricorda sia oggetti d’arredo che forme storiche dell’architettura, determinando una fissità tutta racchiusa nella presenza di un intenso valore collettivo.
Breno: Racconti della Valle
Racconti della Valle, 1966-67, affreschi graffiti
Palazzo degli Uffici, 1-2 piano, Piazza Alpini, 1
Visitabile: sempre
Info: tel. 0364.322623
Lungo le pareti del vano scala principale, utilizzando una tecnica mista di dipinto e graffito, Ghitti ha composto la grande epopea popolare delle comunità camune, raffigurando il lungo medioevo di una storia minore fatta di lavoro, fatica, dolore e povertà, ma anche di forza e solidarietà, nel tempo ritmato dalle stagioni e dai riti. Entro una geografia reale in cui monti, fiumi, prati, campi, boschi, borghi, castelli, case e sentieri compongono luoghi concreti eppure fiabeschi,
si muovono piccole figure appena abbozzate ma espressive. Entro tale mappa spaziale Ghitti ha inserito una mappa della memoria, rievocando gesti ed eventi, mestieri e riti di un tempo ciclico oramai interrotto.
Breno: Cancello delle vicinie
Cancello delle Vicinie, 2010, scultura
Castello di Breno
Visitabile: negli orari di apertura del Castello
Info e prenotazioni: Ufficio Turistico Breno, tel. 0364-322603
Il grande pannello è formato da sfridi in ferro allineati in file parallele, alternati a tondi vuoti entro cui altri sfridi, dalla forma sinteticamente antropomorfa, formano piccoli gruppi e, insieme, una comunità. La tessitura metallica spicca su una lastra-cornice di sfondo, che la evidenzia rispetto alla tessitura del muro retrostante. L’opera, donata da Ghitti nel corso di aperto_2010, è un omaggio alla comunità di Breno e, per il valore rappresentativo del suo Castello, alle comunità di Valle Camonica.
Breno: Opere al CaMus
Opere al CaMus, 1966-68/ 1980 ca., olio su tela
CaMus – Museo Camuno c/o Palazzo della Cultura, Via Garibaldi
Visitabile: negli orari di apertura delle raccolte artistiche: lunedì, mercoledì, giovedì: 9-12 martedì, sabato: 9-12 / 15-18 venerdì, domenica: 15-18
Info camus@cmvallecamonica.bs.it
tel. 0364.324099
Presso il Museo Camuno CaMus, il principale museo-pinacoteca di Valle Camonica, sono conservate due opere di Ghitti, un olio su tela del Ciclo Racconti della Valle e un pannello realizzato con sfridi di fucina, del ciclo Memoria del Ferro.
Le due opere, diverse per tecnica e composizione, permettono di cogliere ricchezza e continuità tematica nella ricerca di Ghitti, sviluppata qui come sintesi narativa e serialità di un ordine rituale.
Breno: Albero ferito
Albero Ferito, 1998, monumento per l’AVIS
Municipio di Breno, Piazza Ghislandi, 1
Visitabile: sempre
Info: tel. 0364.322623
Un tronco posto in verticale diventa presenza totemica mediante la lavorazione a taglio
che forma, sul lato anteriore, una scalettatura asimmetrica. Il corpo del legno è attraversato da fessure verticali, prodotte dalla lama da taglio di segheria, che ne indeboliscono la compattezza, rendendolo oggetto fragile che il fondale in acciaio corten protegge. Una rossa lama di ferro solca verticalmente l’intera stele, come un segno della tecnica che scandisce e ferisce la materia, diventando elemento di relazione poetica nei confronti del tema.
Nadro (di Ceto): Il luogo delle vicinie
Il luogo delle Vicinie, 1991, scultura monumento
Piazza Vaiarini, Nadro (Ceto)
Visitabile: sempre
Attraverso la fessura verticale mediana, l’edicola di granito immette nello spazio pubblico della piazza l’acqua di una sorgente proveniente dal rilievo boscoso retrostante. Percorsa una gradinata di canaline di recupero, l’acqua è inghiottita da una caditoia monolitica in pietra. Il fronte dell’edicola, a scacchiera di cubi aggettanti, sembra dare forma geometrica e assoluta agli incavi dei ritti di granito, un tempo usati per sostenere la vite, recuperati e collocati accanto.
Cerveno: La porta del silenzio
La porta del silenzio, 1986, monumento ai Caduti
Piazza Prudenzini
Visitabile: sempre
La scultura, affacciata sulla piazza del paese, è formata da due pannelli metallici incardinati su un portale d’acciaio e leggermente dischiusi, a inquadrare il lavatoio retrostante e, oltre, la montagna. Gli sfridi di ferro che li compongono sono individui rinserrati nella comunità dei martiri, della guerra e del lavoro. La porta è infatti intitolata a tutti i Caduti, infiniti e anonimi, il cui ricordo si sofferma sulla soglia, prima che il silenzio lo cancelli.