Chiesa parrocchiale del SS. Salvatore - Breno
Posizione

La chiesa fu costruita, a partire dal 1633, per dotare Breno di una parrocchiale più comoda e adeguata rispetto alla chiesa di San Maurizio. Sulla semplice facciata emerge il ricco portale, mentre all’inizio del fianco sinistro sono murate tre lapidi, tra cui un’epigrafe romana dedicata al Dio Sole.
L’interno è ampio e monumentale: un ordine corinzio gigante scandisce lo spazio incorniciando gli archi delle sei cappelle laterali. Nella seconda metà del XIX secolo la chiesa subì alcune importanti revisioni come l’innalzamento delle volte, l’apertura di grandi finestre e la riconfigurazione dello spazio presbiteriale. La decorazione del nuovo interno fu affidata ad Antonio Guadagnini, che, già intervenuto nel 1854 nella controfacciata, tra il 1871 e 1872 affrescò scene e figure lungo le navate e sulle volte. La chiesa è dotata di un ricchissimo patrimonio di altari e di pregevoli dipinti. L’altare maggiore, con decorazioni, rilievi, statue in marmi policromi, risale al terzo decennio del XVIII secolo. Il primo altare a sinistra è dedicato a San Siro; lo splendido paliotto ligneo, intagliato da Giovanni Giuseppe Piccini, è stato recentemente derubato di alcuni elementi. La cappella successiva accoglie il settecentesco altare marmoreo della Madonna del Rosario, opera di Andrea Fantoni. Nella chiesa, secondo un’antica tradizione, si allestisce alla fine di gennaio una grandiosa Macchina del Triduo dei Morti. Il Duomo di Breno ospita anche il celebre Compianto sul Cristo morto (o Santo Sepolcro) dell'artista Beniamino Simoni, considerato dai più l'ultima stazione della celeberrima Via Crucis conservata nel Santuario di Cerveno.
DA VEDERE
Gli altari sei/settecenteschi e il ricco patrimonio di dipinti.
NEI DINTORNI
Il borgo medievale, con le torri ed i palazzi; la chiesa di S. Antonio, la chiesa di S. Maurizio, la chiesa di S. Maria al Ponte e la chiesa di S. Valentino; il CaMus - Museo Camuno; villa Gheza; piazza Ronchi; il castello; Nostalgia Club, il Museo d’Auto e Moto d’Epoca; il santuario di Minerva (località Spinera).