Parco archeologico comunale di Seradina-Bedolina

Il Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina nasce nel 2005 con l’intento di salvaguardare e proteggere il patrimonio d’arte rupestre ivi conservato.

La riserva, raggiungibile dal paese di Capo di Ponte, copre un territorio posto tra i 400 e i 600 m s.l.m. Soggetta ad una particolare esposizione del sole, l’area è caratterizzata da una fauna specifica di climi più caldi. Vicino agli alberi tipici della media valle, è possibile ammirare alcune specie particolari come l’Opuntia Compressa, piccolo fico d’India che con i suoi frutti viola richiama le sfumature della roccia affiorante.

Figure e segni di quest’area sono segnalati dai vari studiosi fin dagli anni trenta del Novecento, ma vere e proprie ricerche sistematiche iniziano solo nel 1963, quando Emmanuel Anati, direttore e fondatore del Centro Camuno di Studi Preistorici, pone la sua attenzione sul sito. Nei successivi tre anni, Anati individua le sottoaree in cui la zona è divisa ancora oggi: Seradina I-Corno, Seradina I-Ronco Felappi, Seradina II, Seradina III e Bedolina, quest’ultima resa famosa dall’insieme di incisioni definite Mappa di Bedolina.

Negli anni seguenti il Centro Camuno concentra i suoi studi sulla grande roccia 12 di Seradina I, mentre nel frattempo la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia decide di salvaguardare la Mappa di Bedolina grazie ad un restauro conservativo.

All’interno del Parco è possibile apprezzare, grazie a cinque percorsi di visita, varie tipologie di incisioni. L’occhio del visitatore può ammirare i maestosi guerrieri-cacciatori, le numerose scene di aratura, la capanne e le iscrizioni in Nord Etrusco. Percorrendo il sentiero che collega l’area di Seradina a Bedolina, si può restare affascinati dalle incisioni di corni, probabili strumenti musicali ed arrivare a scoprire la Mappa di Bedolina, posizionata su una terrazza naturale che permette di abbracciare con lo sguardo tutto il paesaggio sottostante.

Di notevole importanza è la roccia 12 di Seradina I, sulla quale è possibile ammirare un centinaio di figure incise. Estremamente curate e dinamiche rappresentano scene di caccia al cervo e scene di aratura: si riconoscono duellanti, cavalieri, cervi dalle grandi corna, cani dalla bocca spalancata, eroi che fermano a mani nude serpenti e oranti con le braccia alzate.

Oltre a queste figure, realizzate con un tratto fine e sicuro, tipiche di quest’area sono anche le rappresentazioni di armati dai corpi squadrati, che sono stati incisi all’interno.

All’ingresso del primo percorso di visita sono ubicate due cascine di servizio con saletta di proiezione che presenta il Parco, una mostra permanente dei calchi in gesso della collezione “Battista Maffessoli” (fedeli riproduzioni delle più importanti rocce incise della Valle Camonica), la mostra fotografica “Nel bosco dei Graffiti” e un’area relax.

Come arrivare

A Capo di Ponte svoltare in direzione di Pescarzo; quindi girare a sinistra seguendo sempre le indicazioni per Pescarzo, oltrepassare il ponte sul fiume Oglio e proseguire fino al Cimitero, dove si possono parcheggiare gli autoveicoli, e si imbocca la strada acciottolata che lo costeggia sulla sinistra. L’accesso diretto all’area di Bedolina può essere raggiunto in auto percorrendo la strada Cemmo-Pescarzo, fino al parcheggio posizionato, salendo, sulla sinistra.

(foto © Agenzia Turistico Culturale Comunale di Capo di Ponte)

http://www.vallecamonicaunesco.it

Idee di viaggio

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