Le aree protette di Valle Camonica

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Le aree protette di Valle Camonica

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Medio
10 tappe
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A spasso nella natura

Vere e proprie oasi di pace, dove immergersi nel ritmo e nella vita della natura: sono i numerosi parchi naturali nazionali e riserve della Valle Camonica, che proteggono e tutelano le vaste e ricche fauna e flora alpine.

Il Parco dello Stelvio, quello dell'Adamello, la Riserva Naturale Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, le Valli di Sant'Antonio, il Parco del Lago di Moro… Un'area protetta di 250.000 ettari, la più grande delle Alpi e tra le più affascinanti d'Italia.

Un itinerario tra boschi di conifere a perdita d'occhio, che salendo di quota lasciano spazio a vaste praterie, pascoli alpini e ancora più su a nevi e ghiacci perenni. Un paesaggio suggestivo, fra laghi e torrenti, dove respirare la magia della natura, abitato da cervi, stambecchi, grandi rapaci, marmotte e da qualche anno anche dall'orso. 

IL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO

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Nato nel 1935, il Parco Nazionale dell Stelvio è uno dei parchi storici italiani. Dal 1977, la superficie totale è stata portata agli attuali 130.000 ha circa...

Nato nel 1935, il Parco Nazionale dell Stelvio è uno dei parchi storici italiani.
Dal 1977, la superficie totale è stata portata agli attuali 130.000 ha circa (60.000 dei quali in Lombardia), comprendendo anche le valli laterali sulla destra dell'Alta Vallecamonica (circa 10.000 ha distribuiti tra i comuni di Vezza d'Oglio, Vione, Temù e Ponte di Legno).
Tipico parco alpino, si sviluppa quasi per intero al di sopra dei 1000m s.l.m., con tre quarti del territorio al di sopra dei 2000 m.
La massima elevazione (3.905 m s.l.m.) è raggiunta sulla cima dell'Ortles.
Il basamento roccioso è costituito principalmente da rocce metamorfiche (gneiss, filladi, micascisti) e in minor misura da rocce ignee (graniti). Del tutto particolare per le Alpi interne è la presenza, nel settore Nord-occidentale del Parco, di rocce sedimentarie calcaree, principalmente dolomia.
I paesaggi del parco sono caratterizzati dai vasti boschi di conifere in cui dominano il peccio, il larice e il cembro, rimpiazzati, nelle zone calcaree, dal pino mugo. Salendo di quota il bosco lascia posto alle praterie e, ancor più su, ai macereti, alle nevi e ai ghiacci perenni.
Ricchissima la flora che comprende diverse specie endemiche: tra di esse, comune nelle valli bresciane, la primula della Val di Daone. Altrettanto ricca è la fauna: gli ungulati (ad es. cervo e stambecco), i grandi rapaci (aquila reale e gipeto), la marmotta, i galliformi alpini (come pernice bianca e gallo forcello) sono solo alcuni degli animali più caratteristici e di più facile osservazione del Parco.
Rilevanti anche le tracce che l'uomo ha lasciato nel paesaggio, sia con le pratiche tradizionali sia con le tipiche architetture.

Informazioni:
Superficie in Kmq: 102.50 (superficie nel territorio camuno)
Ente Gestore: Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio
Telefono: ufficio centrale amministr. tel. 0342-900811 fax 0342900898
Email:
ufficio centrale amministr.: info@stelviopark.it
ufficio periferico lombardo: info.lo@stelviopark.it
Sito Internet: http://www.stelviopark.it

IL PARCO REGIONALE DELL'ADAMELLO

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ll Parco dell'Adamello si trova al centro della catena alpina, nelle Alpi Retiche, e comprende tutto il versante lombardo del gruppo dell'Adamello, zona...

ll Parco dell'Adamello si trova al centro della catena alpina, nelle Alpi Retiche, e comprende tutto il versante lombardo del gruppo dell'Adamello, zona ubicata nella porzione nord-orientale della provincia di Brescia.
Si estende dal Passo del Tonale a quello di Crocedomini: a est il Parco ha per limite il confine regionale tra Lombardia e Trentino, a ovest il suo confine si mantiene poco al di sopra della sponda sinistra dell'Oglio, il quinto fiume italiano per la sua lunghezza.
Il Parco dell'Adamello occupa il versante sinistro orografico della Vallecamonica. L'importanza del Parco dell'Adamello e accresciuta dalla sua posizione, perché esso funge da ponte tra i due parchi che gli sono limitrofi: al suo limite orientale si trova il Parco trentino Adamello-Brenta, al limite settentrionale il Parco dello Stelvio, a sua volta limitrofo del Parco Nazionale svizzero dell'Engadina.
In tal modo si è venuta a costituire nel cuore dell'Europa un'area protetta di 250.000 ettari, la più grande delle Alpi e tra le più affascinanti.
Di essa il Parco dell'adamello rappresenta la punta meridionale.
Il Gruppo dell'Adamello, sede del ghiacciaio più vasto d'Italia (secondo le stime attuali circa 18 kmq di superficie), presenta una conformazione a raggiera, per cui dai ghiacciai centrali dell'acrocoro culminante si dipartono creste e catene montuose che, a loro volta, si articolano nei sottogruppi del Baitone, del Frisozzo e del Blumone.

Gli oltre 3.000 metri di scarto altimetrico del Parco Adamello: dalla quota minima di 390 m. s. l. m. a quella massima di m. 3.539 della Cima Adamello, danno luogo a notevoli variazioni climatiche che, con i differenti substrati rocciosi, determinano ed influenzano in struttura, composizione e distribuzione tutti gli ecosistemi animali e vegetali del Parco.
I castagneti ed una flora lussureggiante caratterizzano il fondovalle fino ad una quota di circa 1.000 m., superata la quale i boschi di latifoglie lasciano spazio a quelli di conifere (soprattutto peccete e lariceti). Il limite superiore del bosco si aggira sui 1.900m., ma alberi isolati raggiungono anche i 2.350 metri. Oltre si estende la fascia degli arbusti nani e contorti, quasi prostrati al suolo. Verso i 2.300 m. si prelude ormai ai pascoli alpini, fino al limite delle nevi perenni, superato il quale sopravvivono solo muschi, licheni e qualche specie molto resistente al gelo.
La fauna è tipicamente alpina e da alcuni anni anche l'orso (Ursus arctos) ha iniziato a frequentare i versanti del Parco Adamello. Al momento non si hanno indicazioni certe sulle aree di svernamento, ma in diverse zone e in diversi periodi la presenza di questo splendido animale è data ormai per assodata. È comunque in atto un progetto di monitoraggio dell'orso (Ursus arctos), del lupo (Canis lupus) e della lince (Lynx lynx) per meglio comprendere le dinamiche di ripopolamento sul territorio da parte di queste specie.

Informazioni:
Superficie in Kmq: 509.35
Ente Gestore: Comunita' Montana di Valle Camonica
Telefono: tel. 0364-324011 - fax 0364-22629
Email: info@parcoadamello.it
Sito Internet: http://www.parcoadamello.it

 

RISERVA NATURALE REGIONALE VALLI DI SANT'ANTONIO

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La Riserva Naturale delle Valli di S. Antonio è stata istituita dalla Regione Lombardia nel 1983 per volontà del Comune di Corteno Golgi. Situata all'estremità...

La Riserva Naturale delle Valli di S. Antonio è stata istituita dalla Regione Lombardia nel 1983 per volontà del Comune di Corteno Golgi. Situata all'estremità orientale delle Alpi Orobie, la Riserva tutela due splendide vallate gemelle, la Val Brandet e la Valle di Campovecchio che, separate da una lunga dorsale, si congiungono presso il nucleo di S. Antonio, incastonato tra le acque di due torrenti.
Percorse da comodi sentieri, le valli di Campovecchio e Brandet sono un vero paradiso per gli amanti della natura. Il territorio è ancora ben conservato, con ponticelli in legno e baite di grande interesse architettonico che si richiamano alle dimore Walser, costruite con travi di abete lavorate con un sistema ad incastro noto come "blockbau". Di grande interesse sono anche le formazioni forestali presenti: le boschine ripariali a salici e ontano bianco fiancheggiano i torrenti e lasciano il passo alle peccete con raro abete bianco, sopra le quali si apre il luminoso lariceto.
Oltre il limite degli alberi si estendono arbusteti a rododendro e mirtillo. Il paesaggio d'alta quota è impreziosito da laghi incantevoli, zone umide e torbiere. La riserva è limitata ai fondovalle ma costituisce un unicum territoriale con l'Azienda faunistico venatoria "Val Belviso-Barbellino", alla quale va attribuita la ricchezza faunistica dell'area con camosci, marmotte, scoiattoli, lepri, coturnici, galli forcelli, galli cedroni e aquile reali. La flora è quella tipica dei substrati cristallini acidi, ma locali variazioni di chimismo delle rocce consentono l'ingresso di specie endemiche e rare.
La riserva naturale si estende lungo i due fondovalle di Brandet e Campovecchio. L'ambiente costituisce un caso di equilibrio fra natura e opera dell'uomo.

Informazioni:
Superficie in Kmq: 41,68
Ente Gestore: Comune di Corteno Golgi
Telefono: tel. 0364-740410 - fax 0364-740460
Email: info@vallidisantantonio.it
Sito Internet: http://www.vallidisantantonio.it

Riserva naturale incisioni di Ceto, Cimbergo e Paspardo

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Riserva Naturale Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo La Riserva è l’area archeologica protetta più grande della Valcamonica, con oltre 400 rocce...

Riserva Naturale Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo

La Riserva è l’area archeologica protetta più grande della Valcamonica, con oltre 400 rocce incise.
Si estende per circa 300 ettari abbracciando i tre paesi di Nadro di Ceto, Cimbergo e Paspardo.
Le rocce incise sono calate in un ambiente naturale di mezza montagna che conserva le tracce dell’intervento dell’uomo nel tempo.
La visita inizia a Nardo dal Museo didattico della Riserva (infopoint, biglietteria, audio guide, bookshoop, wi-fi, servizi) e prosegue in uno dei numerosi percorsi di visita con accesso da Nadro di Ceto (per Foppe), da Cimbergo (per Campanine - Figna) e da Paspardo (per Plas - Capitello, In Vall e Sottolaiolo).
Gli itinerari di visita consentono, in poche ore o più giorni, di ammirare molteplici aspetti della riserva: siti archeologici, aspetti etnografici ed ambientali.
 

L’area di Foppe di Nadro

L’area di Foppe di Nadro è un susseguirsi di superfici fittamente istoriate organizzate in un piacevole percorso ad anello. Le incisioni ritrovate vanno dal V mill. a.C. fino all’alto medioevo; particolarmente importanti le figurazioni dell’età del Bronzo (II mill. a.C. con una ricca tipologia di armi) e i leggiadri guerrieri riferibili alla fase di influenza etrusca (età del Ferro medio). All’ingresso dell’area istoriata, su un leggero pianoro, è allestita un’area di sosta dedicata all’attività didattica con una simulazione di scavo archeologico, la ricostruzione di una capanna neolitica e di una casa retica di età del Ferro.

Sentieristica interna al circuito: circa 2000 metri, percorso semplice ma non infrastrutturato per la visita di disabili motori o con difficoltà motorie
Tempo previsto per la visita: circa 3 ore
 

La rocca di Cimbergo

La rocca di Cimbergo (XII-XIII sec.) incombe sul sentiero che conduce a Campanine, dove le ricerche archeologiche, da poco concluse, hanno individuato più di 100 rocce istoriate, di cui solo una dozzina organizzata nel percorso di visita turistico. L’area iniziò ad essere istoriata durante l’età tardo-neolitica (fine IV mill. a.C.), fu momentaneamente abbandonata durante i secoli successivi (poche le incisioni del II mill. a.C.) e il suo utilizzo riprese nell’ultimo millennio a.C. Vi è stata inoltre individuata una ricchissima e finora unica concentrazione di istoriazioni eseguite dalla fine dell’epoca romana fino alla piena età moderna.
 

Sentieristica interna al circuito: circa 2000 metri, percorso impegnativo non infrastrutturato per la visita di disabili motori o con difficoltà motorie
Tempo previsto per la visita: circa 2 ore
 

L’area archeologica di Paspardo

A causa della sua considerevole estensione, l’area archeologica di Paspardo è suddivisa in sottoaree immerse in un suggestivo ambiente montano, in buona parte integro, ciascuna caratterizzata da stili esecutivi e da soggetti unici non riscontrabili in altre zone della Valle. Segnaliamo le zone aperte al pubblico e dotate di infrastrutture turistiche, tutte comodamente raggiungibili a piedi dal paese: Plas - Capitello, In Vall e Sottolaiolo.
 

Sentieristica interna al circuito: circa 1000 metri, percorsi facili
Il percorso di visita di Sottolaiolo è attrezzato per portatori di handicap visivo e motorio
Tempo previsto per la visita: circa 3 ore (Plas - Capitello, In Vall e Sottolaiolo)

 

PARCO LOCALE di INTERESSE SOVRACCOMUNALE DEL LAGO MORO

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Il Parco del Lago Moro è un Parco Locale di Interesse Sovracomunale costituito tra le amministrazioni di Angolo Terme e Darfo Boario Terme. La maggior...

Il Parco del Lago Moro è un Parco Locale di Interesse Sovracomunale costituito tra le amministrazioni di Angolo Terme e Darfo Boario Terme. La maggior attrattiva è l'omonimo lago che costituisce una perla preziosa del paesaggio della bassa Valle Camonica. Con il pittoresco abitato di Capo di Lago, è meta di quanti prediligono il silenzio e la distensione nelle stagioni meno calde, mentre d'estate è assai frequentato da quanti amano tuffarsi nello specchio lacustre o uscire per una gita in barca.
Oltre all'interesse naturalistico, il Parco riveste importanza culturale per le antiche tradizioni conservate al suo interno. Rilevanti sono le testimonianze antropiche e archeologiche.
Un po' ovunque sono sparse rocce incise: alcune ospitano manifestazioni preistoriche, altre d'epoca cristiana. Ai ripidi pendii boscosi si alternano pascoli e ampie superfici occupate da conifere miste, in particolare abete rosso. Il paesaggio è dominato da prati e boschi, soprattutto castagneti.
Il bacino del lago Moro si trova a 381 m di altitudine, è di piccole dimensioni (ha una larghezza massima di 320 m. e una lunghezza massima di 820 m. per una superficie totale di 0,174 kmq) e tocca la profondità di 42,20 m.
Le sue pareti di roccia quarzosa bruno rossastra (verrucano lombardo, localmente noto come pietra simona) sono ripide e scendono immediatamente in profondità (tale morfologia è dovuta all'azione erosiva dei ghiacciai che lo formarono), favorendo la colorazione piuttosto scura delle acque.
Data la collocazione in una conca con vette di varia altitudine che lo circondano per tutto il suo perimetro, ha acque fredde e durante gli inverni rigidi può ghiacciare. Sulla sua origine le fonti sono discordanti: alcune (per lo più la tradizione orale, ma non solo) parlano di una presunta origine vulcanica, ma l'escavazione glaciale pare più attendibile. Non ha né emissari né immissari: solo alcuni piccoli ruscelli sfociano nel lago che è alimentato principalmente da sorgenti sublacustri di profondità. Per questo motivo il lago è meromittico, ovvero le acque profonde e quelle superficiali non si mescolano mai.

Informazioni:
Superficie in Kmq: 4,27
Ente Gestore: Comune di Angolo Terme
Telefono: tel. 0364-548444 - fax 0364-548967
Email: info@comune.angolo-terme.bs.it
Sito Internet: http://www.sistemiverdi.regione.lombardia.it

Comune di Darfo Boario Terme Email: sport@darfoboarioterme.net
Telefono: 0364-541106

Comune di Angolo Terme Email: info@comune.angolo-terme.bs.it
Telefono: 0364-548444 Sito Internet: www.lagomoro.it

Castello di Gorzone Email: lontanoverde@gmail.it
Sito Internet: www.lontanoverde.it
Telefono: 348-7947225

Parco archeologico di Luine:
Telefono: 348-7374467

PARCO LOCALE di INTERESSE SOVRACCOMUNALE DEL BARBERINO

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È un Parco Locale di Interesse Sovracomunale istituito con il D.G.R. n. 30437 del 15.03.1988 con ente gestore il Comune di Cividate Camuno. Il Parco del...

È un Parco Locale di Interesse Sovracomunale istituito con il D.G.R. n. 30437 del 15.03.1988 con ente gestore il Comune di Cividate Camuno.
Il Parco del Barberino è ubicato a levante ed a meridione dell'abitato di Cividate Camuno, sulle pendici del grande dosso che emerge dal fondo della Valle Camonica e che è compreso tra il fiume Oglio e il torrente Grigna. La zona è caratterizzata da coltivazioni e boschi attraversati da numerose mulattiere nonché da un'interessante area d'interesse archeologico d'epoca romana.

Informazioni:
Superficie in Kmq: 1,18
Ente Gestore: Comune di Cividate Camuno
Telefono: tel. 0364-347807 - fax 0364-347824
Email: info@comune.cividate-camuno.bs.it
Sito Internet: http://www.comune.cividatecamuno.gov.it

FORESTA REGIONALE DI LEGNOLI

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La Foresta Regionale di Legnoli si estende per 347,55 Ha, nel Comune di Ono S. Pietro, su un versante con esposizione prevalentemente Nord-Nord-Ovest che...

La Foresta Regionale di Legnoli si estende per 347,55 Ha, nel Comune di Ono S. Pietro, su un versante con esposizione prevalentemente Nord-Nord-Ovest che spazia tra i 1.000 m e i 2.100 m di quota.
Il limite inferiore della foresta regionale èdefinito dall'alveo del Torrente Allione, mentre la dorsale che collega Monte Cuel, Cima Sfandita fino al Passo di Tanerle ne costituisce il confine superiore.
Il territorio della Foresta di Legnoli si caratterizza per la morfologia aspra e per le ripidi pendenze ricoperte dai fitti boschi solcati dai ruscelli e interrotti dagli affioramenti rocciosi.
Inoltre la Foresta di Legnoli è stata classificata come Zona di Protezione Speciale (ZPS) nel 2004 e inserita tra i Siti della regione biogeografica "Alpina".

Informazioni:
Superficie in Kmq: 3,48
Ente Gestore: ERSAF
Telefono: tel. 02-67404341 fax 02-67404359
Email: breno@ersaf.lombardia.it
Sito Internet: http://www.ersaf.lombardia.it

FORESTA DELLA VAL GRIGNA

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l territorio della Foresta Regionale si estende nei Comuni di Berzo Inferiore, Bienno, Bovegno, Esine, Gianico, tra la quota minima di 1.000 m e quella massima...

l territorio della Foresta Regionale si estende nei Comuni di Berzo Inferiore, Bienno, Bovegno, Esine, Gianico, tra la quota minima di 1.000 m e quella massima di 2.207 m del Monte Crestoso. Il paesaggio è tipicamente di media e alta montagna con versanti boscati alternati da ampie radure a pascolo a costituire dieci alpeggi. Presso il pascolo di Rosello di Mezzo è stato realizzato un Centro di Formazione Faunistico, inaugurato nel settembre 2003, grazie alla convenzione tra l'E.R.S.A.F. e l'Assessorato caccia e pesca della Provincia di Brescia.
Numerose sono le strade forestali di collegamento tra le malghe (Campolungo, Rosello e Caminetto di Cigoleto) e i Comuni limitrofi, a cui si aggiungono i diversi sentieri utilizzati per il transito del bestiame. Inoltre, nella parte nord della Foresta Regionale, si snoda un importante sentiero denominato "Tre Valli Bresciane" che collega il Passo Maniva con il Monte Campione e che annualmente è percorso da centinaia di escursionisti.
Oltre all'elevato pregio ambientale, l'area è caratterizzata da numerose ricchezze che ne costituiscono un patrimonio culturale, storico ed etnografico assolutamente unico, attestato da testimonianze del passato risalenti addirittura al Periodo Mesolitico, datato tra i 7.000 e 8.000 anni fa.
Si tratta tuttavia di una realtà che poggia su di un fragile equilibrio e che, a causa della progressiva perdita di interesse economico per gli ambienti montani, ha sofferto di un graduale abbandono le cui conseguenze hanno portato ad una quasi totale scomparsa dell'identità locale.

Informazioni:
Superficie in Kmq: 21,58 (superficie in territorio camuno)
Ente Gestore: ERSAF
Telefono: tel. 02-67404341 oppure 0364-322347 fax 02-67404359
Email: breno@ersaf.lombardia.it
Sito Internet: http://www.ersaf.lombardia.it

RISERVA NATURALE BOSCHI DEL GIOVETTO DI PALINE

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La protezione e lo studio della Formica rufa sono state la principale motivazione per la creazione della Riserva Naturale dei Boschi del Giovetto ,...

La protezione e lo studio della Formica rufa sono state la principale motivazione per la creazione della Riserva Naturale dei Boschi del Giovetto, considerando come la tutela della formica dei boschi non possa prescindere dalla tutela dell'ambiente naturale nel quale essa vive.

La Formica rufa è diffusa nei boschi di conifere alpini e dell'Europa centro-settentrionale, tuttavia la piccola porzione di boschi che si trova sul margine orientale delle Alpi Orobie, e che costituisce la Riserva, è legata in modo speciale a questo straordinario insetto sociale. La zona è sempre stata eccezionalmente ricca di grandi nidi di formica, che essendo una forte predatrice di altri insetti, contribuisce al mantenimento in un buono stato di salute dei boschi in cui vive. L'area protetta si estende per 650 ettari tra i 1000 e 1950 metri di quota, a cavallo della dorsale meridionale del massiccio del Pizzo Camino che divide la Valle di Scalve dalla Val Camonica.
È costituita in gran parte da boschi d'alto fusto resinosi, intervallati da radure prative e da pascoli. Le foreste che oggi ammiriamo sono il risultato dell'azione congiunta di fattori ambientali e antropici: nel percorrerli si possono cogliere caratteristiche differenti in funzione dell'altitudine, dell'esposizione e delle diverse modalità di gestione. Una delle finalità della Riserva è quello di ricondurre i boschi alla loro composizione naturale, assai più ricca di latifoglie rispetto ad oggi, e di valorizzare i diversi habitat presenti, preservando la biodiversità e la varietà paesaggistica.

Informazioni:
Superficie in Kmq: 2,96 (superficie in territorio camuno)
Ente Gestore: ERSAF
Telefono: tel. 02-67404341 fax 02-67404359
Email: breno@ersaf.lombardia.it
Sito Internet: http://www.ersaf.lombardia.it

 

FORESTA DELLA VAL DI SCALVE

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La Foresta Regionale Valle di Scalve si estende entro una quota altimetrica minima di 510 m e una massima di 1.822 m. con esposizione prevalente Est e Nord-Est...

La Foresta Regionale Valle di Scalve si estende entro una quota altimetrica minima di 510 m e una massima di 1.822 m. con esposizione prevalente Est e Nord-Est.
Il confine inferiore della foresta corre lungo l'alveo del Fiume Dezzo, mentre quello superiore raggiunge ad ovest il crinale tra la Valle di Scalve e la conca della Presolana.
Paesaggisticamente la valle è caratterizzata da versanti ripidi in roccia carbonatica, capace di dar vita a morfologie suggestive con avvallamenti, forre e falesie. L'ambiente è di media montagna, rappresentato dai boschi misti di latifoglie e conifere nelle zone inferiori, con predominanza del faggio e dell'abete rosso al di sopra dei 1.100 m. Le aree a pascolo sono limitate alle dorsali più pianeggianti, in località Padone e Croce di Vareno. La viabilità è molto varia ed estesa e si inserisce nella più ampia rete escursionistica del comprensorio della Presolana, lungo la quale nelle località "Salto degli sposi" e "Castello Orsetto" sono state realizzati dei punti sosta attrezzati. Degno di particolare valore è il percorso escursionistico che attraversa uno dei maggiori giacimenti fossiliferi carbonatici lombardi.

Informazioni:
Superficie in Kmq: 6,71
Ente Gestore: ERSAF
Telefono: tel. 02-67404341 fax 02-67404359
Email: breno@ersaf.lombardia.it
Sito Internet: http://www.ersaf.lombardia.it