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Ufficio Turistico Pro Loco Valsaviore
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Piazza Ghislandi, 1 – 25043 Breno (Bs)
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Tra il verde dei boschi e l’azzurro del cielo, racchiusa ad oriente dalle montagne delle Orobie Bresciane ed a occidente dal maestoso gruppo dell’Adamello, nella piana di Edolo il torrente Ogliolo confluisce nel fiume Oglio che discende dal passo Tonale.
Crocevia di incontri è Edolo un tempo passaggio obbligato per Valtellina o Trentino. La cittadina conserva molte tracce dell’antico passato: chiese sontuose e affrescate, dimore signorili, ville in stile liberty e l’antico ponte che connetteva con Capo di Ponte di Mu. Seguendo la Ciclovia dell’Oglio raggiungerete la frazione di Mu dove, nei pressi dei ruderi del castello medievale, troverete la Panchina Gigante n. 76, di colore rosso e bianco, che permette anche ai grandi di tornare bambini.
Corteno Golgi assunse questo nome nel 1956, derivandolo dall’illustre concittadino Camillo Golgi, primo Nobel italiano per la medicina nel 1906. Il suo ampio territorio si estende nelle ampie vallate di S. Antonio e raggiunge i confini di Aprica, dove la frazione di S. Pietro condivide con la stazione valtellinese il moderno comprensorio sciistico.
Il paese di Sonico, coronato dai boschi del Parco dell’Adamello, dove si trovano anche incisioni rupestri UNESCO, è dominato dall’alta torre Federici. Nella frazione Rino si conservano dipinti di Giacomo Ceruti “il Pitocchetto” (XVIII sec.), a mentre Garda, più in alto, con un magnifico panorama, è un borgo che vale la pena scoprire. Tra gli escursionisti è rinomata la Val Malga, da cui si aprono lunghe vallate fino ai piedi del monte Adamello, costellate di rifugi e laghetti.
Un’imponente linea difensiva risalente alla Prima guerra mondiale, che dai pendii di Sonico attraversa il fondovalle per risalire sul versante di Malonno, emerge qua e là dal sottosuolo, ma le tracce di trinceramenti proseguono fino alla cima del Piz Tri, da dove lo sguardo più spaziare oltre i monti fino alla Svizzera.
Il centro storico di Malonno è abbellito da antiche torri medievali, da un antico palazzo signorile, e dall’unico forno del ferro di epoca Moderna ancora oggi visibile in Valle Camonica, alimentato dai minerali delle numerosissime miniere circostanti.
I caratteristici abitati montani di Paisco, Loveno e Grumello si affacciano nella Val Paisco. La profonda vallata è attraversata dal torrente Allione che sfocia nell’Oglio a Forno. Da qui risale un tratto di strada ideale per i ciclisti e i bikers che, attraverso la Foresta di Legnoli e il passo Vivione, prosegue fino alla Val di Scalve.
La Valsaviore è una profonda vallata laterale della Valle Camonica, che si sviluppa dal fondovalle fino agli oltre tremila metri del versante meridionale del monte Adamello, la più alta cima del territorio, in gran parte inserita nel contesto naturalistico del Parco dell’Adamello.
Cevo, all’ombra del Pian della Regina, domina dal suo terrazzo naturale la vallata sottostante. Il paese, ricostruito a seguito di un disastroso incendio durante la Seconda guerra mondiale, è oggi caratterizzato dall’imponente Croce del Papa che sorge su un piccolo dosso all’ingresso dell’abitato, poco distante dalla celebre area relax della Pineta.
A Cevo, nella frazione di Andrista, quasi sul fondovalle, la tradizione del Badalisc, il mostro buono che abita nei boschi e svela i segreti degli abitanti, si rinnova ogni anno il 5-6 gennaio. Altro luogo caratteristico è Ponte, nel territorio di Saviore dell’Adamello, borgo ben tenuto che vale una visita.
Saviore è il capoluogo dell’omonimo comune il cui estesissimo territorio si allunga nelle valli Salarno e Adamé che lambiscono i piedi dell’Adamello. Territori ideali per le escursioni estive attraverso imponenti dighe, pascoli in quota e rigogliose fioriture dove tintinnano le campanelle delle autoctone capre bionde dell’Adamello.
Berzo Demo è uno scrigno di storia e cultura: dalle sontuose chiese barocche al piccolo borgo di Monte, caratterizzato da architetture rurali tipiche della tradizione. La Prima guerra mondiale mostra ancora la sua eredità con camminamenti, trincee e postazioni di osservazione che possono essere visitate dalle sponde dell’Oglio al Dosso di Loa seguendo il Percorso della memoria.
Cedegolo è lo snodo principale del fondovalle, in uno dei luoghi più stretti della Valle Camonica. Centro di passaggio obbligato, qui è possibile visitare il MusIL, museo dell’energia idroelettrica ospitato in un’antica centrale.
Di fronte alla Valsaviore si estende il territorio di Sellero, posto alle pendici del monte Elto. Qui si stende il Parco comunale archeologico e minerario che raccoglie le incisioni rupestri UNESCO dell’area di Carpéne e le aree estrattive di Carona. Sulla grande piana della Scianica si trova l’enorme bacino idrico della centrale di S. Fiorano e il Centro 3T presso tre antiche fornaci della calce.
La Valsaviore è una profonda vallata laterale della Valle Camonica, che si sviluppa dal fondovalle fino agli oltre tremila metri del versante meridionale del monte Adamello, la più alta cima del territorio, in gran parte inserita nel contesto naturalistico del Parco dell’Adamello.
Cevo, all’ombra del Pian della Regina, domina dal suo terrazzo naturale la vallata sottostante. Il paese, ricostruito a seguito di un disastroso incendio durante la Seconda guerra mondiale, è oggi caratterizzato dall’imponente Croce del Papa che sorge su un piccolo dosso all’ingresso dell’abitato, poco distante dalla celebre area relax della Pineta.
A Cevo, nella frazione di Andrista, quasi sul fondovalle, la tradizione del Badalisc, il mostro buono che abita nei boschi e svela i segreti degli abitanti, si rinnova ogni anno il 5-6 gennaio. Altro luogo caratteristico è Ponte, nel territorio di Saviore dell’Adamello, borgo ben tenuto che vale una visita.
Saviore è il capoluogo dell’omonimo comune il cui estesissimo territorio si allunga nelle valli Salarno e Adamé che lambiscono i piedi dell’Adamello. Territori ideali per le escursioni estive attraverso imponenti dighe, pascoli in quota e rigogliose fioriture dove tintinnano le campanelle delle autoctone capre bionde dell’Adamello.
Berzo Demo è uno scrigno di storia e cultura: dalle sontuose chiese barocche al piccolo borgo di Monte, caratterizzato da architetture rurali tipiche della tradizione. La Prima guerra mondiale mostra ancora la sua eredità con camminamenti, trincee e postazioni di osservazione che possono essere visitate dalle sponde dell’Oglio al Dosso di Loa seguendo il Percorso della memoria.
Cedegolo è lo snodo principale del fondovalle, in uno dei luoghi più stretti della Valle Camonica. Centro di passaggio obbligato, qui è possibile visitare il MusIL, museo dell’energia idroelettrica ospitato in un’antica centrale.
Di fronte alla Valsaviore si estende il territorio di Sellero, posto alle pendici del monte Elto. Qui si stende il Parco comunale archeologico e minerario che raccoglie le incisioni rupestri UNESCO dell’area di Carpéne e le aree estrattive di Carona. Sulla grande piana della Scianica si trova l’enorme bacino idrico della centrale di S. Fiorano e il Centro 3T presso tre antiche fornaci della calce.
La brezza che sale dal lago d’Iseo rinfresca la Bassa Valle Camonica, un’ampia area pianeggiante racchiusa tra verdi montagne, attraversata dal fiume Oglio accanto al quale scorre la Ciclovia dell’Oglio. Al centro della vallata un piccolo monticello, il Monticolo, da cui è possibile ammirare il panorama dalla Panchina Gigante blu n. 72.
Nascosto in una culla naturale, il lago Moro è una perla blu scuro che merita di essere scoperta, meta ideale per un tuffo rigenerante e per una passeggiata lungo sentieri immersi in una natura rigogliosa e seducente.
Darfo Boario Terme, dal 1969 è l’unica città di Valle Camonica, nata dall’unione di diverse comunità: Bessimo, al confine con la provincia di Bergamo; Corna, alla confluenza tra torrente Dezzo e fiume Oglio; Sciano e Gorzone, all’ingresso della Val di Scalve; Boario, dove sgorgano le acque termali; Erbanno, borgo con chiese e architetture d’eccezione; Montecchio, con il suo ponte ad arco e l’antico oratorio dei morti; Darfo con l’antico convento; Fucine e Pellalepre, situati tra i torrenti Re e Rovinazza.
La città offre le comodità di un moderna stazione turistica a cui sa aggiungere alle celebri fonti d’acqua termale immerse in un parco incantevole, le esperienze outdoor con camminate e percorsi bike nella natura. Per gli amanti della cultura è inoltre possibile visitare parchi con incisioni rupestri UNESCO o soffermarsi in antiche chiese con splendidi dipinti.
Da Angolo Terme si può proseguire in direzione Val di Scalve lungo il percorso trekking della Via Mala, che nel più freddo periodo invernale si riempie di enormi stalattiti di ghiaccio. Attraverso questa forra, il 1° dicembre 1923, le acque della diga del Gleno, dopo il collasso, inondarono Val di Scalve e Valle Camonica: in memoria a Corna di Darfo Boario Terme si trova un piccolo santuario.
Scendendo in direzione del lago, sulla sponda orientale della vallata, si trovano Gianico, protetto dal Santuario della Madonnina del Monte, Artogne, dove si può visitare il Museo della Stampa “Lodovico Pavoni” e Pian Camuno, con le sue antiche chiese.
Montecampione è la montagna “di casa”: una stazione turistica in quota dove vivere la montagna sia d’estate che d’inverno con fantastiche passeggiate tra i rododendri ed escursioni in bicicletta. Sul versante opposto, il comune di Angolo Terme si estende sino al passo Presolana e alla stazione sciistica Vareno-Monte Pora.
Breno, capoluogo della Valle Camonica dalla fine del Medioevo, sorge a controllo dello stretto passaggio naturale che divide la vallata Proprio da qui risale la strada che raggiunge il passo Crocedomini (chiuso d’inverno) e poi scende, attraverso il Gaver, verso Bagolino e lago d’Idro. Un percorso frequentato da chi ama le strade di montagna, ma anche per gli escursionisti che d’estate vogliono raggiungere il lago della Vacca o intraprendere la Via Alta dell’Adamello.
Medioevo ed età Moderna si confondono tra le vie di Breno: scoprite le antiche torri e il palazzo del Capitano oppure tentate l’assalto al colle del castello, il più imponente della vallata: dalla cima del torrione più alto, il vostro sguardo spazierà dalla punta delle montagne del Gruppo dell’Adamello sino al fondovalle, dove scorre la Ciclovia dell’Oglio.
Nel centro della cittadina scoprirete affascinanti edifici in stile liberty, chiese con notevoli patrimoni d’arte e musei. Poco fuori l’abitato una Panchina Gigante, la n. 79 di colore arancione, vi darà l’opportunità di vedere il panorama da una nuova prospettiva, come se foste tornati bambini. Sul versante opposto la chiesetta campestre di S. Valentino conserva antichi affreschi ed ex voto.
Niardo, dal grazioso centro storico e dall’elegante parrocchiale, è famoso per aver dato i natali a S. Obizio e al Beato Innocenzo. Poco fuori il paese si trova l’antica chiesa affrescata dedicata a S. Giorgio, piccolo gioiello da cui si osservano le guglie del monte Concarena.
Poco più a sud di Breno, oltre il ponte di Minerva, la bianchissima parrocchiale di S. Andrea “nuova” a Malegno svetta tra tetti. A poca distanza si possono visitare la più antica chiesa di S. Andrea “vecchia” e il Museo etnografico Le Fudine.
Cividate Camuno è la città romana di Valle Camonica: immagina lotte con gladiatori, spettacoli ed animali selvaggi mentre cammini nell’arena dell’imponente anfiteatro romano, l’unico osservabile nella sua interezza in Lombardia. Il Museo nazionale di Valle Camonica vi aspetta con l’esposizione di numerosissimi reperti, tra i quali la statua proveniente dal Santuario di Minerva di Breno.
Alle pendici dell’Altopiano del Sole si trovano le frazioni di fondovalle del comune di Piancogno: Cogno, con l’imponente cotonificio risalente a inizio Novecento che dava un tempo lavoro a migliaia di persone, e Piamborno, attorniata da vigneti, dove è possibile incontrare un’altra villa Gheza, che nelle forme richiama quella più arabeggiante presente a Breno.
La brezza che sale dal lago d’Iseo rinfresca la Bassa Valle Camonica, un’ampia area pianeggiante racchiusa tra verdi montagne, attraversata dal fiume Oglio accanto al quale scorre la Ciclovia dell’Oglio. Al centro della vallata un piccolo monticello, il Monticolo, da cui è possibile ammirare il panorama dalla Panchina Gigante blu n. 72.
Nascosto in una culla naturale, il lago Moro è una perla blu scuro che merita di essere scoperta, meta ideale per un tuffo rigenerante e per una passeggiata lungo sentieri immersi in una natura rigogliosa e seducente.
Darfo Boario Terme, dal 1969 è l’unica città di Valle Camonica, nata dall’unione di diverse comunità: Bessimo, al confine con la provincia di Bergamo; Corna, alla confluenza tra torrente Dezzo e fiume Oglio; Sciano e Gorzone, all’ingresso della Val di Scalve; Boario, dove sgorgano le acque termali; Erbanno, borgo con chiese e architetture d’eccezione; Montecchio, con il suo ponte ad arco e l’antico oratorio dei morti; Darfo con l’antico convento; Fucine e Pellalepre, situati tra i torrenti Re e Rovinazza.
La città offre le comodità di un moderna stazione turistica a cui sa aggiungere alle celebri fonti d’acqua termale immerse in un parco incantevole, le esperienze outdoor con camminate e percorsi bike nella natura. Per gli amanti della cultura è inoltre possibile visitare parchi con incisioni rupestri UNESCO o soffermarsi in antiche chiese con splendidi dipinti.
Da Angolo Terme si può proseguire in direzione Val di Scalve lungo il percorso trekking della Via Mala, che nel più freddo periodo invernale si riempie di enormi stalattiti di ghiaccio. Attraverso questa forra, il 1° dicembre 1923, le acque della diga del Gleno, dopo il collasso, inondarono Val di Scalve e Valle Camonica: in memoria a Corna di Darfo Boario Terme si trova un piccolo santuario.
Scendendo in direzione del lago, sulla sponda orientale della vallata, si trovano Gianico, protetto dal Santuario della Madonnina del Monte, Artogne, dove si può visitare il Museo della Stampa “Lodovico Pavoni” e Pian Camuno, con le sue antiche chiese.
Montecampione è la montagna “di casa”: una stazione turistica in quota dove vivere la montagna sia d’estate che d’inverno con fantastiche passeggiate tra i rododendri ed escursioni in bicicletta. Sul versante opposto, il comune di Angolo Terme si estende sino al passo Presolana e alla stazione sciistica Vareno-Monte Pora.
La Media Valle Camonica è racchiusa tra i magnifici monti Pizzo Badile e Concarena separati, sul fondovalle, dal fiume, accanto al quale scorre la Ciclovia dell’Oglio. Ogni anno, nel periodo degli equinozi, i numerosi paesi che si affacciano in questa parte di valle, assistono a magici giochi di luce all’alba e al tramonto.
A Capo di Ponte si uniscono le due anime della media valle: ad oriente i folti boschi di castagno caratterizzano Paspardo, Cimbergo, Ceto e Braone, mentre a occidente, ai piedi della Concarena, ampi vigneti si estendono nei territori di Losine, Cerveno e Ono S. Pietro.
L’arte rupestre UNESCO della Valle Camonica ha in questi luoghi la sua maggior concentrazione: solamente a Capo di Ponte esistono tre parchi, più il MuPre – Museo nazionale della Preistoria, mentre nelle vicinanze si trova l’estesa Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo con numerosi siti archeologici.
Il Medioevo ha lasciato tracce in questi luoghi tracce eccezionali: dai gioielli romanici quali la suggestiva pieve di S. Siro di Cemmo, o l’antico monastero cluniacense di S. Salvatore a Capo di Ponte, al castello di Cimbergo, alla torre di Nadro di Ceto oppure nelle strette viuzze dei borghi di Cerveno o di Pescarzo di Capo di Ponte.
Il Parco dell’Adamello si estende rigoglioso su tutta la sponda orientale: tra escursioni consigliate non possono mancare Valpaghera di Ceto, la cascata del Salt del Rebét di Braone o la Conca del Volano tra Cimbergo e Paspardo. Una tappa al Centro Faunistico del Parco dell’Adamello a Paspardo vi farà incontrare gli animali selvatici in difficoltà accolti nella struttura.
Sul versante opposto, la Concarena si impone sovrana sul paesaggio con la sua forma a ventaglio costellata da frastagliati crinali. In passato la pietra calcarea dolomitica di questa montagna era utilizzata per la produzione di calce attraverso antichi forni scavati nel terreno chiamati calchére, ancora visibili nei centri di Cerveno e Ono S. Pietro.
Anche gli adulti potranno provare la sensazione di tornare bambini salendo sulle Panchine Giganti, che troverete su panoramici rilievi a terrazzo sulla vallata sottostante: a Capo di Ponte, in direzione della frazione Pescarzo, c’è la n. 75, di colore marrone, mentre a Paspardo è posizionata la n. 77, di colore legno naturale.
Tra il verde dei boschi e l’azzurro del cielo, racchiusa ad oriente dalle montagne delle Orobie Bresciane ed a occidente dal maestoso gruppo dell’Adamello, nella piana di Edolo il torrente Ogliolo confluisce nel fiume Oglio che discende dal passo Tonale.
Crocevia di incontri è Edolo un tempo passaggio obbligato per Valtellina o Trentino. La cittadina conserva molte tracce dell’antico passato: chiese sontuose e affrescate, dimore signorili, ville in stile liberty e l’antico ponte che connetteva con Capo di Ponte di Mu. Seguendo la Ciclovia dell’Oglio raggiungerete la frazione di Mu dove, nei pressi dei ruderi del castello medievale, troverete la Panchina Gigante n. 76, di colore rosso e bianco, che permette anche ai grandi di tornare bambini.
Corteno Golgi assunse questo nome nel 1956, derivandolo dall’illustre concittadino Camillo Golgi, primo Nobel italiano per la medicina nel 1906. Il suo ampio territorio si estende nelle ampie vallate di S. Antonio e raggiunge i confini di Aprica, dove la frazione di S. Pietro condivide con la stazione valtellinese il moderno comprensorio sciistico.
Il paese di Sonico, coronato dai boschi del Parco dell’Adamello, dove si trovano anche incisioni rupestri UNESCO, è dominato dall’alta torre Federici. Nella frazione Rino si conservano dipinti di Giacomo Ceruti “il Pitocchetto” (XVIII sec.), a mentre Garda, più in alto, con un magnifico panorama, è un borgo che vale la pena scoprire. Tra gli escursionisti è rinomata la Val Malga, da cui si aprono lunghe vallate fino ai piedi del monte Adamello, costellate di rifugi e laghetti.
Un’imponente linea difensiva risalente alla Prima guerra mondiale, che dai pendii di Sonico attraversa il fondovalle per risalire sul versante di Malonno, emerge qua e là dal sottosuolo, ma le tracce di trinceramenti proseguono fino alla cima del Piz Tri, da dove lo sguardo più spaziare oltre i monti fino alla Svizzera.
Il centro storico di Malonno è abbellito da antiche torri medievali, da un antico palazzo signorile, e dall’unico forno del ferro di epoca Moderna ancora oggi visibile in Valle Camonica, alimentato dai minerali delle numerosissime miniere circostanti.
I caratteristici abitati montani di Paisco, Loveno e Grumello si affacciano nella Val Paisco. La profonda vallata è attraversata dal torrente Allione che sfocia nell’Oglio a Forno. Da qui risale un tratto di strada ideale per i ciclisti e i bikers che, attraverso la Foresta di Legnoli e il passo Vivione, prosegue fino alla Val di Scalve.
L’Altopiano del Sole si sviluppa su un pianoro a cavallo tra le vallate dei torrenti Trobiolo e Lanico: in suo nome si ricollega agli antichi massi-menhir con incisioni rupestri UNESCO riportanti simboli solari che sono stati ritrovati in quest’area.
Un territorio dove divertimento è la parola d’ordine: dallo sci in inverno ai percorsi trekking e mountain bike. Scoprite il paesaggio da una nuova prospettiva grazie alle Panchine Giganti: a Borno troverete la n. 110 (gialla), mentre a Lozio la n. 83 (verde acqua).
Borno è il cuore dell’Altopiano: nel bel centro storico troverete accanto ad architetture rurali e torri medievali, anche edifici moderni e in stile Liberty. In Villa Guidetti è ospitato il Museo Camuno della Fotografia Storica. Esplorando i boschi nei dintorni potreste ritrovarvi nel Parco del Giovetto, dove tra gli aghi degli abeti rossi sarà facile imbattersi nei grandi formicai delle formiche rufe.
Per godere del miglior panorama è possibile risalire il Monte Altissimo con gli impianti, oppure, con una bella camminata, arrivare alla chiesetta di S. Cristina a Lozio o al rifugio S. Fermo a Borno, entrambi legati alla leggenda di Carlo Magno in Valle Camonica. Il pittoresco lago di Lova rimane la meta ideale per coloro che dopo una passeggiata vogliono prendersi un momento di relax.
Il comune di Ossimo è diviso in due abitati: Superiore e Inferiore, entrambi ricchi di storia. A Ossimo Superiore è consigliata la visita al Museo etnografico “Ossimo ieri” oppure al Parco di Asinino-Anvòia, dove sono stati trovati massi menhir con incisioni rupestri UNESCO. Il Parco del Cerreto è invece luogo giusto per una fresca passeggiata.
Da Ossimo Inferiore una comoda strada vi condurrà al Santuario dell’Annunciata di Piancogno, scrigno d’arte, dal quale godrete di una magnifica vista sulla Bassa Valle Camonica e sul lago d’Iseo. Nelle vicinanze potrete raggiungere il Parco dell’Annunciata, dove sono presenti numerose incisioni UNESCO nella particolare forma a graffito.
L’ampia valle di Lozio, immersa nel verde, accoglie i quattro abitati che ne compongono il comune: Villa, Sommaprada, Laveno e Sucinva. Visitateli a piedi o in bicicletta raggiungendo i ruderi dell’antico castello di Villa oppure attraversando Sucinva, il piccolo borgo dipinto con opere d’arte a cielo aperto.
La Media Valle Camonica è racchiusa tra i magnifici monti Pizzo Badile e Concarena separati, sul fondovalle, dal fiume, accanto al quale scorre la Ciclovia dell’Oglio. Ogni anno, nel periodo degli equinozi, i numerosi paesi che si affacciano in questa parte di valle, assistono a magici giochi di luce all’alba e al tramonto.
A Capo di Ponte si uniscono le due anime della media valle: ad oriente i folti boschi di castagno caratterizzano Paspardo, Cimbergo, Ceto e Braone, mentre a occidente, ai piedi della Concarena, ampi vigneti si estendono nei territori di Losine, Cerveno e Ono S. Pietro.
L’arte rupestre UNESCO della Valle Camonica ha in questi luoghi la sua maggior concentrazione: solamente a Capo di Ponte esistono tre parchi, più il MuPre – Museo nazionale della Preistoria, mentre nelle vicinanze si trova l’estesa Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo con numerosi siti archeologici.
Il Medioevo ha lasciato tracce in questi luoghi tracce eccezionali: dai gioielli romanici quali la suggestiva pieve di S. Siro di Cemmo, o l’antico monastero cluniacense di S. Salvatore a Capo di Ponte, al castello di Cimbergo, alla torre di Nadro di Ceto oppure nelle strette viuzze dei borghi di Cerveno o di Pescarzo di Capo di Ponte.
Il Parco dell’Adamello si estende rigoglioso su tutta la sponda orientale: tra escursioni consigliate non possono mancare Valpaghera di Ceto, la cascata del Salt del Rebét di Braone o la Conca del Volano tra Cimbergo e Paspardo. Una tappa al Centro Faunistico del Parco dell’Adamello a Paspardo vi farà incontrare gli animali selvatici in difficoltà accolti nella struttura.
Sul versante opposto, la Concarena si impone sovrana sul paesaggio con la sua forma a ventaglio costellata da frastagliati crinali. In passato la pietra calcarea dolomitica di questa montagna era utilizzata per la produzione di calce attraverso antichi forni scavati nel terreno chiamati calchére, ancora visibili nei centri di Cerveno e Ono S. Pietro.
Anche gli adulti potranno provare la sensazione di tornare bambini salendo sulle Panchine Giganti, che troverete su panoramici rilievi a terrazzo sulla vallata sottostante: a Capo di Ponte, in direzione della frazione Pescarzo, c’è la n. 75, di colore marrone, mentre a Paspardo è posizionata la n. 77, di colore legno naturale.
Breno, capoluogo della Valle Camonica dalla fine del Medioevo, sorge a controllo dello stretto passaggio naturale che divide la vallata Proprio da qui risale la strada che raggiunge il passo Crocedomini (chiuso d’inverno) e poi scende, attraverso il Gaver, verso Bagolino e lago d’Idro. Un percorso frequentato da chi ama le strade di montagna, ma anche per gli escursionisti che d’estate vogliono raggiungere il lago della Vacca o intraprendere la Via Alta dell’Adamello.
Medioevo ed età Moderna si confondono tra le vie di Breno: scoprite le antiche torri e il palazzo del Capitano oppure tentate l’assalto al colle del castello, il più imponente della vallata: dalla cima del torrione più alto, il vostro sguardo spazierà dalla punta delle montagne del Gruppo dell’Adamello sino al fondovalle, dove scorre la Ciclovia dell’Oglio.
Nel centro della cittadina scoprirete affascinanti edifici in stile liberty, chiese con notevoli patrimoni d’arte e musei. Poco fuori l’abitato una Panchina Gigante, la n. 79 di colore arancione, vi darà l’opportunità di vedere il panorama da una nuova prospettiva, come se foste tornati bambini. Sul versante opposto la chiesetta campestre di S. Valentino conserva antichi affreschi ed ex voto.
Niardo, dal grazioso centro storico e dall’elegante parrocchiale, è famoso per aver dato i natali a S. Obizio e al Beato Innocenzo. Poco fuori il paese si trova l’antica chiesa affrescata dedicata a S. Giorgio, piccolo gioiello da cui si osservano le guglie del monte Concarena.
Poco più a sud di Breno, oltre il ponte di Minerva, la bianchissima parrocchiale di S. Andrea “nuova” a Malegno svetta tra tetti. A poca distanza si possono visitare la più antica chiesa di S. Andrea “vecchia” e il Museo etnografico Le Fudine.
Cividate Camuno è la città romana di Valle Camonica: immagina lotte con gladiatori, spettacoli ed animali selvaggi mentre cammini nell’arena dell’imponente anfiteatro romano, l’unico osservabile nella sua interezza in Lombardia. Il Museo nazionale di Valle Camonica vi aspetta con l’esposizione di numerosissimi reperti, tra i quali la statua proveniente dal Santuario di Minerva di Breno.
Alle pendici dell’Altopiano del Sole si trovano le frazioni di fondovalle del comune di Piancogno: Cogno, con l’imponente cotonificio risalente a inizio Novecento che dava un tempo lavoro a migliaia di persone, e Piamborno, attorniata da vigneti, dove è possibile incontrare un’altra villa Gheza, che nelle forme richiama quella più arabeggiante presente a Breno.
La Media Valle Camonica è racchiusa tra i magnifici monti Pizzo Badile e Concarena separati, sul fondovalle, dal fiume, accanto al quale scorre la Ciclovia dell’Oglio. Ogni anno, nel periodo degli equinozi, i numerosi paesi che si affacciano in questa parte di valle, assistono a magici giochi di luce all’alba e al tramonto.
A Capo di Ponte si uniscono le due anime della media valle: ad oriente i folti boschi di castagno caratterizzano Paspardo, Cimbergo, Ceto e Braone, mentre a occidente, ai piedi della Concarena, ampi vigneti si estendono nei territori di Losine, Cerveno e Ono S. Pietro.
L’arte rupestre UNESCO della Valle Camonica ha in questi luoghi la sua maggior concentrazione: solamente a Capo di Ponte esistono tre parchi, più il MuPre – Museo nazionale della Preistoria, mentre nelle vicinanze si trova l’estesa Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo con numerosi siti archeologici.
Il Medioevo ha lasciato tracce in questi luoghi tracce eccezionali: dai gioielli romanici quali la suggestiva pieve di S. Siro di Cemmo, o l’antico monastero cluniacense di S. Salvatore a Capo di Ponte, al castello di Cimbergo, alla torre di Nadro di Ceto oppure nelle strette viuzze dei borghi di Cerveno o di Pescarzo di Capo di Ponte.
Il Parco dell’Adamello si estende rigoglioso su tutta la sponda orientale: tra escursioni consigliate non possono mancare Valpaghera di Ceto, la cascata del Salt del Rebét di Braone o la Conca del Volano tra Cimbergo e Paspardo. Una tappa al Centro Faunistico del Parco dell’Adamello a Paspardo vi farà incontrare gli animali selvatici in difficoltà accolti nella struttura.
Sul versante opposto, la Concarena si impone sovrana sul paesaggio con la sua forma a ventaglio costellata da frastagliati crinali. In passato la pietra calcarea dolomitica di questa montagna era utilizzata per la produzione di calce attraverso antichi forni scavati nel terreno chiamati calchére, ancora visibili nei centri di Cerveno e Ono S. Pietro.
Anche gli adulti potranno provare la sensazione di tornare bambini salendo sulle Panchine Giganti, che troverete su panoramici rilievi a terrazzo sulla vallata sottostante: a Capo di Ponte, in direzione della frazione Pescarzo, c’è la n. 75, di colore marrone, mentre a Paspardo è posizionata la n. 77, di colore legno naturale.
La brezza che sale dal lago d’Iseo rinfresca la Bassa Valle Camonica, un’ampia area pianeggiante racchiusa tra verdi montagne, attraversata dal fiume Oglio accanto al quale scorre la Ciclovia dell’Oglio. Al centro della vallata un piccolo monticello, il Monticolo, da cui è possibile ammirare il panorama dalla Panchina Gigante blu n. 72.
Nascosto in una culla naturale, il lago Moro è una perla blu scuro che merita di essere scoperta, meta ideale per un tuffo rigenerante e per una passeggiata lungo sentieri immersi in una natura rigogliosa e seducente.
Darfo Boario Terme, dal 1969 è l’unica città di Valle Camonica, nata dall’unione di diverse comunità: Bessimo, al confine con la provincia di Bergamo; Corna, alla confluenza tra torrente Dezzo e fiume Oglio; Sciano e Gorzone, all’ingresso della Val di Scalve; Boario, dove sgorgano le acque termali; Erbanno, borgo con chiese e architetture d’eccezione; Montecchio, con il suo ponte ad arco e l’antico oratorio dei morti; Darfo con l’antico convento; Fucine e Pellalepre, situati tra i torrenti Re e Rovinazza.
La città offre le comodità di un moderna stazione turistica a cui sa aggiungere alle celebri fonti d’acqua termale immerse in un parco incantevole, le esperienze outdoor con camminate e percorsi bike nella natura. Per gli amanti della cultura è inoltre possibile visitare parchi con incisioni rupestri UNESCO o soffermarsi in antiche chiese con splendidi dipinti.
Da Angolo Terme si può proseguire in direzione Val di Scalve lungo il percorso trekking della Via Mala, che nel più freddo periodo invernale si riempie di enormi stalattiti di ghiaccio. Attraverso questa forra, il 1° dicembre 1923, le acque della diga del Gleno, dopo il collasso, inondarono Val di Scalve e Valle Camonica: in memoria a Corna di Darfo Boario Terme si trova un piccolo santuario.
Scendendo in direzione del lago, sulla sponda orientale della vallata, si trovano Gianico, protetto dal Santuario della Madonnina del Monte, Artogne, dove si può visitare il Museo della Stampa “Lodovico Pavoni” e Pian Camuno, con le sue antiche chiese.
Montecampione è la montagna “di casa”: una stazione turistica in quota dove vivere la montagna sia d’estate che d’inverno con fantastiche passeggiate tra i rododendri ed escursioni in bicicletta. Sul versante opposto, il comune di Angolo Terme si estende sino al passo Presolana e alla stazione sciistica Vareno-Monte Pora.
Tra il verde dei boschi e l’azzurro del cielo, racchiusa ad oriente dalle montagne delle Orobie Bresciane ed a occidente dal maestoso gruppo dell’Adamello, nella piana di Edolo il torrente Ogliolo confluisce nel fiume Oglio che discende dal passo Tonale.
Crocevia di incontri è Edolo un tempo passaggio obbligato per Valtellina o Trentino. La cittadina conserva molte tracce dell’antico passato: chiese sontuose e affrescate, dimore signorili, ville in stile liberty e l’antico ponte che connetteva con Capo di Ponte di Mu. Seguendo la Ciclovia dell’Oglio raggiungerete la frazione di Mu dove, nei pressi dei ruderi del castello medievale, troverete la Panchina Gigante n. 76, di colore rosso e bianco, che permette anche ai grandi di tornare bambini.
Corteno Golgi assunse questo nome nel 1956, derivandolo dall’illustre concittadino Camillo Golgi, primo Nobel italiano per la medicina nel 1906. Il suo ampio territorio si estende nelle ampie vallate di S. Antonio e raggiunge i confini di Aprica, dove la frazione di S. Pietro condivide con la stazione valtellinese il moderno comprensorio sciistico.
Il paese di Sonico, coronato dai boschi del Parco dell’Adamello, dove si trovano anche incisioni rupestri UNESCO, è dominato dall’alta torre Federici. Nella frazione Rino si conservano dipinti di Giacomo Ceruti “il Pitocchetto” (XVIII sec.), a mentre Garda, più in alto, con un magnifico panorama, è un borgo che vale la pena scoprire. Tra gli escursionisti è rinomata la Val Malga, da cui si aprono lunghe vallate fino ai piedi del monte Adamello, costellate di rifugi e laghetti.
Un’imponente linea difensiva risalente alla Prima guerra mondiale, che dai pendii di Sonico attraversa il fondovalle per risalire sul versante di Malonno, emerge qua e là dal sottosuolo, ma le tracce di trinceramenti proseguono fino alla cima del Piz Tri, da dove lo sguardo più spaziare oltre i monti fino alla Svizzera.
Il centro storico di Malonno è abbellito da antiche torri medievali, da un antico palazzo signorile, e dall’unico forno del ferro di epoca Moderna ancora oggi visibile in Valle Camonica, alimentato dai minerali delle numerosissime miniere circostanti.
I caratteristici abitati montani di Paisco, Loveno e Grumello si affacciano nella Val Paisco. La profonda vallata è attraversata dal torrente Allione che sfocia nell’Oglio a Forno. Da qui risale un tratto di strada ideale per i ciclisti e i bikers che, attraverso la Foresta di Legnoli e il passo Vivione, prosegue fino alla Val di Scalve.
Breno, capoluogo della Valle Camonica dalla fine del Medioevo, sorge a controllo dello stretto passaggio naturale che divide la vallata Proprio da qui risale la strada che raggiunge il passo Crocedomini (chiuso d’inverno) e poi scende, attraverso il Gaver, verso Bagolino e lago d’Idro. Un percorso frequentato da chi ama le strade di montagna, ma anche per gli escursionisti che d’estate vogliono raggiungere il lago della Vacca o intraprendere la Via Alta dell’Adamello.
Medioevo ed età Moderna si confondono tra le vie di Breno: scoprite le antiche torri e il palazzo del Capitano oppure tentate l’assalto al colle del castello, il più imponente della vallata: dalla cima del torrione più alto, il vostro sguardo spazierà dalla punta delle montagne del Gruppo dell’Adamello sino al fondovalle, dove scorre la Ciclovia dell’Oglio.
Nel centro della cittadina scoprirete affascinanti edifici in stile liberty, chiese con notevoli patrimoni d’arte e musei. Poco fuori l’abitato una Panchina Gigante, la n. 79 di colore arancione, vi darà l’opportunità di vedere il panorama da una nuova prospettiva, come se foste tornati bambini. Sul versante opposto la chiesetta campestre di S. Valentino conserva antichi affreschi ed ex voto.
Niardo, dal grazioso centro storico e dall’elegante parrocchiale, è famoso per aver dato i natali a S. Obizio e al Beato Innocenzo. Poco fuori il paese si trova l’antica chiesa affrescata dedicata a S. Giorgio, piccolo gioiello da cui si osservano le guglie del monte Concarena.
Poco più a sud di Breno, oltre il ponte di Minerva, la bianchissima parrocchiale di S. Andrea “nuova” a Malegno svetta tra tetti. A poca distanza si possono visitare la più antica chiesa di S. Andrea “vecchia” e il Museo etnografico Le Fudine.
Cividate Camuno è la città romana di Valle Camonica: immagina lotte con gladiatori, spettacoli ed animali selvaggi mentre cammini nell’arena dell’imponente anfiteatro romano, l’unico osservabile nella sua interezza in Lombardia. Il Museo nazionale di Valle Camonica vi aspetta con l’esposizione di numerosissimi reperti, tra i quali la statua proveniente dal Santuario di Minerva di Breno.
Alle pendici dell’Altopiano del Sole si trovano le frazioni di fondovalle del comune di Piancogno: Cogno, con l’imponente cotonificio risalente a inizio Novecento che dava un tempo lavoro a migliaia di persone, e Piamborno, attorniata da vigneti, dove è possibile incontrare un’altra villa Gheza, che nelle forme richiama quella più arabeggiante presente a Breno.
L’Altopiano del Sole si sviluppa su un pianoro a cavallo tra le vallate dei torrenti Trobiolo e Lanico: in suo nome si ricollega agli antichi massi-menhir con incisioni rupestri UNESCO riportanti simboli solari che sono stati ritrovati in quest’area.
Un territorio dove divertimento è la parola d’ordine: dallo sci in inverno ai percorsi trekking e mountain bike. Scoprite il paesaggio da una nuova prospettiva grazie alle Panchine Giganti: a Borno troverete la n. 110 (gialla), mentre a Lozio la n. 83 (verde acqua).
Borno è il cuore dell’Altopiano: nel bel centro storico troverete accanto ad architetture rurali e torri medievali, anche edifici moderni e in stile Liberty. In Villa Guidetti è ospitato il Museo Camuno della Fotografia Storica. Esplorando i boschi nei dintorni potreste ritrovarvi nel Parco del Giovetto, dove tra gli aghi degli abeti rossi sarà facile imbattersi nei grandi formicai delle formiche rufe.
Per godere del miglior panorama è possibile risalire il Monte Altissimo con gli impianti, oppure, con una bella camminata, arrivare alla chiesetta di S. Cristina a Lozio o al rifugio S. Fermo a Borno, entrambi legati alla leggenda di Carlo Magno in Valle Camonica. Il pittoresco lago di Lova rimane la meta ideale per coloro che dopo una passeggiata vogliono prendersi un momento di relax.
Il comune di Ossimo è diviso in due abitati: Superiore e Inferiore, entrambi ricchi di storia. A Ossimo Superiore è consigliata la visita al Museo etnografico “Ossimo ieri” oppure al Parco di Asinino-Anvòia, dove sono stati trovati massi menhir con incisioni rupestri UNESCO. Il Parco del Cerreto è invece luogo giusto per una fresca passeggiata.
Da Ossimo Inferiore una comoda strada vi condurrà al Santuario dell’Annunciata di Piancogno, scrigno d’arte, dal quale godrete di una magnifica vista sulla Bassa Valle Camonica e sul lago d’Iseo. Nelle vicinanze potrete raggiungere il Parco dell’Annunciata, dove sono presenti numerose incisioni UNESCO nella particolare forma a graffito.
L’ampia valle di Lozio, immersa nel verde, accoglie i quattro abitati che ne compongono il comune: Villa, Sommaprada, Laveno e Sucinva. Visitateli a piedi o in bicicletta raggiungendo i ruderi dell’antico castello di Villa oppure attraversando Sucinva, il piccolo borgo dipinto con opere d’arte a cielo aperto.
La Media Valle Camonica è racchiusa tra i magnifici monti Pizzo Badile e Concarena separati, sul fondovalle, dal fiume, accanto al quale scorre la Ciclovia dell’Oglio. Ogni anno, nel periodo degli equinozi, i numerosi paesi che si affacciano in questa parte di valle, assistono a magici giochi di luce all’alba e al tramonto.
A Capo di Ponte si uniscono le due anime della media valle: ad oriente i folti boschi di castagno caratterizzano Paspardo, Cimbergo, Ceto e Braone, mentre a occidente, ai piedi della Concarena, ampi vigneti si estendono nei territori di Losine, Cerveno e Ono S. Pietro.
L’arte rupestre UNESCO della Valle Camonica ha in questi luoghi la sua maggior concentrazione: solamente a Capo di Ponte esistono tre parchi, più il MuPre – Museo nazionale della Preistoria, mentre nelle vicinanze si trova l’estesa Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo con numerosi siti archeologici.
Il Medioevo ha lasciato tracce in questi luoghi tracce eccezionali: dai gioielli romanici quali la suggestiva pieve di S. Siro di Cemmo, o l’antico monastero cluniacense di S. Salvatore a Capo di Ponte, al castello di Cimbergo, alla torre di Nadro di Ceto oppure nelle strette viuzze dei borghi di Cerveno o di Pescarzo di Capo di Ponte.
Il Parco dell’Adamello si estende rigoglioso su tutta la sponda orientale: tra escursioni consigliate non possono mancare Valpaghera di Ceto, la cascata del Salt del Rebét di Braone o la Conca del Volano tra Cimbergo e Paspardo. Una tappa al Centro Faunistico del Parco dell’Adamello a Paspardo vi farà incontrare gli animali selvatici in difficoltà accolti nella struttura.
Sul versante opposto, la Concarena si impone sovrana sul paesaggio con la sua forma a ventaglio costellata da frastagliati crinali. In passato la pietra calcarea dolomitica di questa montagna era utilizzata per la produzione di calce attraverso antichi forni scavati nel terreno chiamati calchére, ancora visibili nei centri di Cerveno e Ono S. Pietro.
Anche gli adulti potranno provare la sensazione di tornare bambini salendo sulle Panchine Giganti, che troverete su panoramici rilievi a terrazzo sulla vallata sottostante: a Capo di Ponte, in direzione della frazione Pescarzo, c’è la n. 75, di colore marrone, mentre a Paspardo è posizionata la n. 77, di colore legno naturale.
La brezza che sale dal lago d’Iseo rinfresca la Bassa Valle Camonica, un’ampia area pianeggiante racchiusa tra verdi montagne, attraversata dal fiume Oglio accanto al quale scorre la Ciclovia dell’Oglio. Al centro della vallata un piccolo monticello, il Monticolo, da cui è possibile ammirare il panorama dalla Panchina Gigante blu n. 72.
Nascosto in una culla naturale, il lago Moro è una perla blu scuro che merita di essere scoperta, meta ideale per un tuffo rigenerante e per una passeggiata lungo sentieri immersi in una natura rigogliosa e seducente.
Darfo Boario Terme, dal 1969 è l’unica città di Valle Camonica, nata dall’unione di diverse comunità: Bessimo, al confine con la provincia di Bergamo; Corna, alla confluenza tra torrente Dezzo e fiume Oglio; Sciano e Gorzone, all’ingresso della Val di Scalve; Boario, dove sgorgano le acque termali; Erbanno, borgo con chiese e architetture d’eccezione; Montecchio, con il suo ponte ad arco e l’antico oratorio dei morti; Darfo con l’antico convento; Fucine e Pellalepre, situati tra i torrenti Re e Rovinazza.
La città offre le comodità di un moderna stazione turistica a cui sa aggiungere alle celebri fonti d’acqua termale immerse in un parco incantevole, le esperienze outdoor con camminate e percorsi bike nella natura. Per gli amanti della cultura è inoltre possibile visitare parchi con incisioni rupestri UNESCO o soffermarsi in antiche chiese con splendidi dipinti.
Da Angolo Terme si può proseguire in direzione Val di Scalve lungo il percorso trekking della Via Mala, che nel più freddo periodo invernale si riempie di enormi stalattiti di ghiaccio. Attraverso questa forra, il 1° dicembre 1923, le acque della diga del Gleno, dopo il collasso, inondarono Val di Scalve e Valle Camonica: in memoria a Corna di Darfo Boario Terme si trova un piccolo santuario.
Scendendo in direzione del lago, sulla sponda orientale della vallata, si trovano Gianico, protetto dal Santuario della Madonnina del Monte, Artogne, dove si può visitare il Museo della Stampa “Lodovico Pavoni” e Pian Camuno, con le sue antiche chiese.
Montecampione è la montagna “di casa”: una stazione turistica in quota dove vivere la montagna sia d’estate che d’inverno con fantastiche passeggiate tra i rododendri ed escursioni in bicicletta. Sul versante opposto, il comune di Angolo Terme si estende sino al passo Presolana e alla stazione sciistica Vareno-Monte Pora.
Fino a non molti anni fa il suono deciso dei pesanti magli (“martelli”) vi avrebbe accolto alle porte della Valgrigna: la vallata del torrente Grigna. Il corso d’acqua, nato nelle foreste che portano il suo nome, raggiungendo i paesi di Bienno, Berzo Inferiore ed Esine, alimentava, attraverso un antico canale artificiale chiamato Vaso Re, le numerose officine che qui lavoravano il metallo.
Oggi Bienno è un museo a cielo aperto, dove potete perdervi nelle antiche vie lasciandovi sorprendere dalle opere d’arte che si celano tra torri, piazzette e viuzze. Non a caso è segnalato tra i “Borghi più belli d’Italia” e riconosciuto “Bandiera arancione” dal Touring Club Italiano. Qui potrete scoprire la tradizione della lavorazione del ferro osservando un maglio in azione nella Fucina Museo, oppure ascoltare il fragore delle cascate d’acqua che alimentano la macina del Mulino Museo.
Non lasciatevi sfuggire l’occasione di godere del panorama della Valgrigna a pochi passi dal centro storico: raggiungete il monumento dorato del Cristo Re da dove potrete dominare con lo sguardo i colli del Parco del Barberino oppure addentratevi nel bosco di Quercus: un percorso immerso nella natura attraverso il dosso del Cerreto, da scoprire a piedi o in mountain bike, dove magiche creature vi attendono, tra cui Rocco, il gufo gigante, seduto in vetta al sentiero.
Berzo Inferiore sorge ai pedi del colle sul quale sono state edificate l’antica parrocchiale di S. Lorenzo, che conserva pregevoli affreschi, e la chiesetta di S. Michele, da dove si gode di un suggestivo panorama. Il centro del paese è invece dominato dalla chiesa di S. Maria Nascente, costruita in memoria dell’apparizione della Madonna. Qui si trovano anche i tre musei dedicati al Beato Innocenzo, al Velocipede e quello etnografico “El Balarol”.
Nel paese più a valle della Valgrigna, Esine, potrete rimanere affascinati dalla chiesa di S. Maria Assunta: completamente dipinta, situata ai piedi dell’ultimo colle del Barberino, sul quale dove svetta l’antica chiesa affrescata della S.ma Trinità, legata alla leggenda del passaggio di Carlo Magno in Valle Camonica. Alla medesima tradizione si ricollega anche il santuario di S. Glisente, costruito in alta quota nel cuore della Foresta di Valgrigna.
Tra il verde dei boschi e l’azzurro del cielo, racchiusa ad oriente dalle montagne delle Orobie Bresciane ed a occidente dal maestoso gruppo dell’Adamello, nella piana di Edolo il torrente Ogliolo confluisce nel fiume Oglio che discende dal passo Tonale.
Crocevia di incontri è Edolo un tempo passaggio obbligato per Valtellina o Trentino. La cittadina conserva molte tracce dell’antico passato: chiese sontuose e affrescate, dimore signorili, ville in stile liberty e l’antico ponte che connetteva con Capo di Ponte di Mu. Seguendo la Ciclovia dell’Oglio raggiungerete la frazione di Mu dove, nei pressi dei ruderi del castello medievale, troverete la Panchina Gigante n. 76, di colore rosso e bianco, che permette anche ai grandi di tornare bambini.
Corteno Golgi assunse questo nome nel 1956, derivandolo dall’illustre concittadino Camillo Golgi, primo Nobel italiano per la medicina nel 1906. Il suo ampio territorio si estende nelle ampie vallate di S. Antonio e raggiunge i confini di Aprica, dove la frazione di S. Pietro condivide con la stazione valtellinese il moderno comprensorio sciistico.
Il paese di Sonico, coronato dai boschi del Parco dell’Adamello, dove si trovano anche incisioni rupestri UNESCO, è dominato dall’alta torre Federici. Nella frazione Rino si conservano dipinti di Giacomo Ceruti “il Pitocchetto” (XVIII sec.), a mentre Garda, più in alto, con un magnifico panorama, è un borgo che vale la pena scoprire. Tra gli escursionisti è rinomata la Val Malga, da cui si aprono lunghe vallate fino ai piedi del monte Adamello, costellate di rifugi e laghetti.
Un’imponente linea difensiva risalente alla Prima guerra mondiale, che dai pendii di Sonico attraversa il fondovalle per risalire sul versante di Malonno, emerge qua e là dal sottosuolo, ma le tracce di trinceramenti proseguono fino alla cima del Piz Tri, da dove lo sguardo più spaziare oltre i monti fino alla Svizzera.
Il centro storico di Malonno è abbellito da antiche torri medievali, da un antico palazzo signorile, e dall’unico forno del ferro di epoca Moderna ancora oggi visibile in Valle Camonica, alimentato dai minerali delle numerosissime miniere circostanti.
I caratteristici abitati montani di Paisco, Loveno e Grumello si affacciano nella Val Paisco. La profonda vallata è attraversata dal torrente Allione che sfocia nell’Oglio a Forno. Da qui risale un tratto di strada ideale per i ciclisti e i bikers che, attraverso la Foresta di Legnoli e il passo Vivione, prosegue fino alla Val di Scalve.
Tra il verde dei boschi e l’azzurro del cielo, racchiusa ad oriente dalle montagne delle Orobie Bresciane ed a occidente dal maestoso gruppo dell’Adamello, nella piana di Edolo il torrente Ogliolo confluisce nel fiume Oglio che discende dal passo Tonale.
Crocevia di incontri è Edolo un tempo passaggio obbligato per Valtellina o Trentino. La cittadina conserva molte tracce dell’antico passato: chiese sontuose e affrescate, dimore signorili, ville in stile liberty e l’antico ponte che connetteva con Capo di Ponte di Mu. Seguendo la Ciclovia dell’Oglio raggiungerete la frazione di Mu dove, nei pressi dei ruderi del castello medievale, troverete la Panchina Gigante n. 76, di colore rosso e bianco, che permette anche ai grandi di tornare bambini.
Corteno Golgi assunse questo nome nel 1956, derivandolo dall’illustre concittadino Camillo Golgi, primo Nobel italiano per la medicina nel 1906. Il suo ampio territorio si estende nelle ampie vallate di S. Antonio e raggiunge i confini di Aprica, dove la frazione di S. Pietro condivide con la stazione valtellinese il moderno comprensorio sciistico.
Il paese di Sonico, coronato dai boschi del Parco dell’Adamello, dove si trovano anche incisioni rupestri UNESCO, è dominato dall’alta torre Federici. Nella frazione Rino si conservano dipinti di Giacomo Ceruti “il Pitocchetto” (XVIII sec.), a mentre Garda, più in alto, con un magnifico panorama, è un borgo che vale la pena scoprire. Tra gli escursionisti è rinomata la Val Malga, da cui si aprono lunghe vallate fino ai piedi del monte Adamello, costellate di rifugi e laghetti.
Un’imponente linea difensiva risalente alla Prima guerra mondiale, che dai pendii di Sonico attraversa il fondovalle per risalire sul versante di Malonno, emerge qua e là dal sottosuolo, ma le tracce di trinceramenti proseguono fino alla cima del Piz Tri, da dove lo sguardo più spaziare oltre i monti fino alla Svizzera.
Il centro storico di Malonno è abbellito da antiche torri medievali, da un antico palazzo signorile, e dall’unico forno del ferro di epoca Moderna ancora oggi visibile in Valle Camonica, alimentato dai minerali delle numerosissime miniere circostanti.
I caratteristici abitati montani di Paisco, Loveno e Grumello si affacciano nella Val Paisco. La profonda vallata è attraversata dal torrente Allione che sfocia nell’Oglio a Forno. Da qui risale un tratto di strada ideale per i ciclisti e i bikers che, attraverso la Foresta di Legnoli e il passo Vivione, prosegue fino alla Val di Scalve.
Breno, capoluogo della Valle Camonica dalla fine del Medioevo, sorge a controllo dello stretto passaggio naturale che divide la vallata Proprio da qui risale la strada che raggiunge il passo Crocedomini (chiuso d’inverno) e poi scende, attraverso il Gaver, verso Bagolino e lago d’Idro. Un percorso frequentato da chi ama le strade di montagna, ma anche per gli escursionisti che d’estate vogliono raggiungere il lago della Vacca o intraprendere la Via Alta dell’Adamello.
Medioevo ed età Moderna si confondono tra le vie di Breno: scoprite le antiche torri e il palazzo del Capitano oppure tentate l’assalto al colle del castello, il più imponente della vallata: dalla cima del torrione più alto, il vostro sguardo spazierà dalla punta delle montagne del Gruppo dell’Adamello sino al fondovalle, dove scorre la Ciclovia dell’Oglio.
Nel centro della cittadina scoprirete affascinanti edifici in stile liberty, chiese con notevoli patrimoni d’arte e musei. Poco fuori l’abitato una Panchina Gigante, la n. 79 di colore arancione, vi darà l’opportunità di vedere il panorama da una nuova prospettiva, come se foste tornati bambini. Sul versante opposto la chiesetta campestre di S. Valentino conserva antichi affreschi ed ex voto.
Niardo, dal grazioso centro storico e dall’elegante parrocchiale, è famoso per aver dato i natali a S. Obizio e al Beato Innocenzo. Poco fuori il paese si trova l’antica chiesa affrescata dedicata a S. Giorgio, piccolo gioiello da cui si osservano le guglie del monte Concarena.
Poco più a sud di Breno, oltre il ponte di Minerva, la bianchissima parrocchiale di S. Andrea “nuova” a Malegno svetta tra tetti. A poca distanza si possono visitare la più antica chiesa di S. Andrea “vecchia” e il Museo etnografico Le Fudine.
Cividate Camuno è la città romana di Valle Camonica: immagina lotte con gladiatori, spettacoli ed animali selvaggi mentre cammini nell’arena dell’imponente anfiteatro romano, l’unico osservabile nella sua interezza in Lombardia. Il Museo nazionale di Valle Camonica vi aspetta con l’esposizione di numerosissimi reperti, tra i quali la statua proveniente dal Santuario di Minerva di Breno.
Alle pendici dell’Altopiano del Sole si trovano le frazioni di fondovalle del comune di Piancogno: Cogno, con l’imponente cotonificio risalente a inizio Novecento che dava un tempo lavoro a migliaia di persone, e Piamborno, attorniata da vigneti, dove è possibile incontrare un’altra villa Gheza, che nelle forme richiama quella più arabeggiante presente a Breno.
La Media Valle Camonica è racchiusa tra i magnifici monti Pizzo Badile e Concarena separati, sul fondovalle, dal fiume, accanto al quale scorre la Ciclovia dell’Oglio. Ogni anno, nel periodo degli equinozi, i numerosi paesi che si affacciano in questa parte di valle, assistono a magici giochi di luce all’alba e al tramonto.
A Capo di Ponte si uniscono le due anime della media valle: ad oriente i folti boschi di castagno caratterizzano Paspardo, Cimbergo, Ceto e Braone, mentre a occidente, ai piedi della Concarena, ampi vigneti si estendono nei territori di Losine, Cerveno e Ono S. Pietro.
L’arte rupestre UNESCO della Valle Camonica ha in questi luoghi la sua maggior concentrazione: solamente a Capo di Ponte esistono tre parchi, più il MuPre – Museo nazionale della Preistoria, mentre nelle vicinanze si trova l’estesa Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo con numerosi siti archeologici.
Il Medioevo ha lasciato tracce in questi luoghi tracce eccezionali: dai gioielli romanici quali la suggestiva pieve di S. Siro di Cemmo, o l’antico monastero cluniacense di S. Salvatore a Capo di Ponte, al castello di Cimbergo, alla torre di Nadro di Ceto oppure nelle strette viuzze dei borghi di Cerveno o di Pescarzo di Capo di Ponte.
Il Parco dell’Adamello si estende rigoglioso su tutta la sponda orientale: tra escursioni consigliate non possono mancare Valpaghera di Ceto, la cascata del Salt del Rebét di Braone o la Conca del Volano tra Cimbergo e Paspardo. Una tappa al Centro Faunistico del Parco dell’Adamello a Paspardo vi farà incontrare gli animali selvatici in difficoltà accolti nella struttura.
Sul versante opposto, la Concarena si impone sovrana sul paesaggio con la sua forma a ventaglio costellata da frastagliati crinali. In passato la pietra calcarea dolomitica di questa montagna era utilizzata per la produzione di calce attraverso antichi forni scavati nel terreno chiamati calchére, ancora visibili nei centri di Cerveno e Ono S. Pietro.
Anche gli adulti potranno provare la sensazione di tornare bambini salendo sulle Panchine Giganti, che troverete su panoramici rilievi a terrazzo sulla vallata sottostante: a Capo di Ponte, in direzione della frazione Pescarzo, c’è la n. 75, di colore marrone, mentre a Paspardo è posizionata la n. 77, di colore legno naturale.
La Valsaviore è una profonda vallata laterale della Valle Camonica, che si sviluppa dal fondovalle fino agli oltre tremila metri del versante meridionale del monte Adamello, la più alta cima del territorio, in gran parte inserita nel contesto naturalistico del Parco dell’Adamello.
Cevo, all’ombra del Pian della Regina, domina dal suo terrazzo naturale la vallata sottostante. Il paese, ricostruito a seguito di un disastroso incendio durante la Seconda guerra mondiale, è oggi caratterizzato dall’imponente Croce del Papa che sorge su un piccolo dosso all’ingresso dell’abitato, poco distante dalla celebre area relax della Pineta.
A Cevo, nella frazione di Andrista, quasi sul fondovalle, la tradizione del Badalisc, il mostro buono che abita nei boschi e svela i segreti degli abitanti, si rinnova ogni anno il 5-6 gennaio. Altro luogo caratteristico è Ponte, nel territorio di Saviore dell’Adamello, borgo ben tenuto che vale una visita.
Saviore è il capoluogo dell’omonimo comune il cui estesissimo territorio si allunga nelle valli Salarno e Adamé che lambiscono i piedi dell’Adamello. Territori ideali per le escursioni estive attraverso imponenti dighe, pascoli in quota e rigogliose fioriture dove tintinnano le campanelle delle autoctone capre bionde dell’Adamello.
Berzo Demo è uno scrigno di storia e cultura: dalle sontuose chiese barocche al piccolo borgo di Monte, caratterizzato da architetture rurali tipiche della tradizione. La Prima guerra mondiale mostra ancora la sua eredità con camminamenti, trincee e postazioni di osservazione che possono essere visitate dalle sponde dell’Oglio al Dosso di Loa seguendo il Percorso della memoria.
Cedegolo è lo snodo principale del fondovalle, in uno dei luoghi più stretti della Valle Camonica. Centro di passaggio obbligato, qui è possibile visitare il MusIL, museo dell’energia idroelettrica ospitato in un’antica centrale.
Di fronte alla Valsaviore si estende il territorio di Sellero, posto alle pendici del monte Elto. Qui si stende il Parco comunale archeologico e minerario che raccoglie le incisioni rupestri UNESCO dell’area di Carpéne e le aree estrattive di Carona. Sulla grande piana della Scianica si trova l’enorme bacino idrico della centrale di S. Fiorano e il Centro 3T presso tre antiche fornaci della calce.
La Media Valle Camonica è racchiusa tra i magnifici monti Pizzo Badile e Concarena separati, sul fondovalle, dal fiume, accanto al quale scorre la Ciclovia dell’Oglio. Ogni anno, nel periodo degli equinozi, i numerosi paesi che si affacciano in questa parte di valle, assistono a magici giochi di luce all’alba e al tramonto.
A Capo di Ponte si uniscono le due anime della media valle: ad oriente i folti boschi di castagno caratterizzano Paspardo, Cimbergo, Ceto e Braone, mentre a occidente, ai piedi della Concarena, ampi vigneti si estendono nei territori di Losine, Cerveno e Ono S. Pietro.
L’arte rupestre UNESCO della Valle Camonica ha in questi luoghi la sua maggior concentrazione: solamente a Capo di Ponte esistono tre parchi, più il MuPre – Museo nazionale della Preistoria, mentre nelle vicinanze si trova l’estesa Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo con numerosi siti archeologici.
Il Medioevo ha lasciato tracce in questi luoghi tracce eccezionali: dai gioielli romanici quali la suggestiva pieve di S. Siro di Cemmo, o l’antico monastero cluniacense di S. Salvatore a Capo di Ponte, al castello di Cimbergo, alla torre di Nadro di Ceto oppure nelle strette viuzze dei borghi di Cerveno o di Pescarzo di Capo di Ponte.
Il Parco dell’Adamello si estende rigoglioso su tutta la sponda orientale: tra escursioni consigliate non possono mancare Valpaghera di Ceto, la cascata del Salt del Rebét di Braone o la Conca del Volano tra Cimbergo e Paspardo. Una tappa al Centro Faunistico del Parco dell’Adamello a Paspardo vi farà incontrare gli animali selvatici in difficoltà accolti nella struttura.
Sul versante opposto, la Concarena si impone sovrana sul paesaggio con la sua forma a ventaglio costellata da frastagliati crinali. In passato la pietra calcarea dolomitica di questa montagna era utilizzata per la produzione di calce attraverso antichi forni scavati nel terreno chiamati calchére, ancora visibili nei centri di Cerveno e Ono S. Pietro.
Anche gli adulti potranno provare la sensazione di tornare bambini salendo sulle Panchine Giganti, che troverete su panoramici rilievi a terrazzo sulla vallata sottostante: a Capo di Ponte, in direzione della frazione Pescarzo, c’è la n. 75, di colore marrone, mentre a Paspardo è posizionata la n. 77, di colore legno naturale.
La Media Valle Camonica è racchiusa tra i magnifici monti Pizzo Badile e Concarena separati, sul fondovalle, dal fiume, accanto al quale scorre la Ciclovia dell’Oglio. Ogni anno, nel periodo degli equinozi, i numerosi paesi che si affacciano in questa parte di valle, assistono a magici giochi di luce all’alba e al tramonto.
A Capo di Ponte si uniscono le due anime della media valle: ad oriente i folti boschi di castagno caratterizzano Paspardo, Cimbergo, Ceto e Braone, mentre a occidente, ai piedi della Concarena, ampi vigneti si estendono nei territori di Losine, Cerveno e Ono S. Pietro.
L’arte rupestre UNESCO della Valle Camonica ha in questi luoghi la sua maggior concentrazione: solamente a Capo di Ponte esistono tre parchi, più il MuPre – Museo nazionale della Preistoria, mentre nelle vicinanze si trova l’estesa Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo con numerosi siti archeologici.
Il Medioevo ha lasciato tracce in questi luoghi tracce eccezionali: dai gioielli romanici quali la suggestiva pieve di S. Siro di Cemmo, o l’antico monastero cluniacense di S. Salvatore a Capo di Ponte, al castello di Cimbergo, alla torre di Nadro di Ceto oppure nelle strette viuzze dei borghi di Cerveno o di Pescarzo di Capo di Ponte.
Il Parco dell’Adamello si estende rigoglioso su tutta la sponda orientale: tra escursioni consigliate non possono mancare Valpaghera di Ceto, la cascata del Salt del Rebét di Braone o la Conca del Volano tra Cimbergo e Paspardo. Una tappa al Centro Faunistico del Parco dell’Adamello a Paspardo vi farà incontrare gli animali selvatici in difficoltà accolti nella struttura.
Sul versante opposto, la Concarena si impone sovrana sul paesaggio con la sua forma a ventaglio costellata da frastagliati crinali. In passato la pietra calcarea dolomitica di questa montagna era utilizzata per la produzione di calce attraverso antichi forni scavati nel terreno chiamati calchére, ancora visibili nei centri di Cerveno e Ono S. Pietro.
Anche gli adulti potranno provare la sensazione di tornare bambini salendo sulle Panchine Giganti, che troverete su panoramici rilievi a terrazzo sulla vallata sottostante: a Capo di Ponte, in direzione della frazione Pescarzo, c’è la n. 75, di colore marrone, mentre a Paspardo è posizionata la n. 77, di colore legno naturale.
La Valsaviore è una profonda vallata laterale della Valle Camonica, che si sviluppa dal fondovalle fino agli oltre tremila metri del versante meridionale del monte Adamello, la più alta cima del territorio, in gran parte inserita nel contesto naturalistico del Parco dell’Adamello.
Cevo, all’ombra del Pian della Regina, domina dal suo terrazzo naturale la vallata sottostante. Il paese, ricostruito a seguito di un disastroso incendio durante la Seconda guerra mondiale, è oggi caratterizzato dall’imponente Croce del Papa che sorge su un piccolo dosso all’ingresso dell’abitato, poco distante dalla celebre area relax della Pineta.
A Cevo, nella frazione di Andrista, quasi sul fondovalle, la tradizione del Badalisc, il mostro buono che abita nei boschi e svela i segreti degli abitanti, si rinnova ogni anno il 5-6 gennaio. Altro luogo caratteristico è Ponte, nel territorio di Saviore dell’Adamello, borgo ben tenuto che vale una visita.
Saviore è il capoluogo dell’omonimo comune il cui estesissimo territorio si allunga nelle valli Salarno e Adamé che lambiscono i piedi dell’Adamello. Territori ideali per le escursioni estive attraverso imponenti dighe, pascoli in quota e rigogliose fioriture dove tintinnano le campanelle delle autoctone capre bionde dell’Adamello.
Berzo Demo è uno scrigno di storia e cultura: dalle sontuose chiese barocche al piccolo borgo di Monte, caratterizzato da architetture rurali tipiche della tradizione. La Prima guerra mondiale mostra ancora la sua eredità con camminamenti, trincee e postazioni di osservazione che possono essere visitate dalle sponde dell’Oglio al Dosso di Loa seguendo il Percorso della memoria.
Cedegolo è lo snodo principale del fondovalle, in uno dei luoghi più stretti della Valle Camonica. Centro di passaggio obbligato, qui è possibile visitare il MusIL, museo dell’energia idroelettrica ospitato in un’antica centrale.
Di fronte alla Valsaviore si estende il territorio di Sellero, posto alle pendici del monte Elto. Qui si stende il Parco comunale archeologico e minerario che raccoglie le incisioni rupestri UNESCO dell’area di Carpéne e le aree estrattive di Carona. Sulla grande piana della Scianica si trova l’enorme bacino idrico della centrale di S. Fiorano e il Centro 3T presso tre antiche fornaci della calce.
La Media Valle Camonica è racchiusa tra i magnifici monti Pizzo Badile e Concarena separati, sul fondovalle, dal fiume, accanto al quale scorre la Ciclovia dell’Oglio. Ogni anno, nel periodo degli equinozi, i numerosi paesi che si affacciano in questa parte di valle, assistono a magici giochi di luce all’alba e al tramonto.
A Capo di Ponte si uniscono le due anime della media valle: ad oriente i folti boschi di castagno caratterizzano Paspardo, Cimbergo, Ceto e Braone, mentre a occidente, ai piedi della Concarena, ampi vigneti si estendono nei territori di Losine, Cerveno e Ono S. Pietro.
L’arte rupestre UNESCO della Valle Camonica ha in questi luoghi la sua maggior concentrazione: solamente a Capo di Ponte esistono tre parchi, più il MuPre – Museo nazionale della Preistoria, mentre nelle vicinanze si trova l’estesa Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo con numerosi siti archeologici.
Il Medioevo ha lasciato tracce in questi luoghi tracce eccezionali: dai gioielli romanici quali la suggestiva pieve di S. Siro di Cemmo, o l’antico monastero cluniacense di S. Salvatore a Capo di Ponte, al castello di Cimbergo, alla torre di Nadro di Ceto oppure nelle strette viuzze dei borghi di Cerveno o di Pescarzo di Capo di Ponte.
Il Parco dell’Adamello si estende rigoglioso su tutta la sponda orientale: tra escursioni consigliate non possono mancare Valpaghera di Ceto, la cascata del Salt del Rebét di Braone o la Conca del Volano tra Cimbergo e Paspardo. Una tappa al Centro Faunistico del Parco dell’Adamello a Paspardo vi farà incontrare gli animali selvatici in difficoltà accolti nella struttura.
Sul versante opposto, la Concarena si impone sovrana sul paesaggio con la sua forma a ventaglio costellata da frastagliati crinali. In passato la pietra calcarea dolomitica di questa montagna era utilizzata per la produzione di calce attraverso antichi forni scavati nel terreno chiamati calchére, ancora visibili nei centri di Cerveno e Ono S. Pietro.
Anche gli adulti potranno provare la sensazione di tornare bambini salendo sulle Panchine Giganti, che troverete su panoramici rilievi a terrazzo sulla vallata sottostante: a Capo di Ponte, in direzione della frazione Pescarzo, c’è la n. 75, di colore marrone, mentre a Paspardo è posizionata la n. 77, di colore legno naturale.
Breno, capoluogo della Valle Camonica dalla fine del Medioevo, sorge a controllo dello stretto passaggio naturale che divide la vallata Proprio da qui risale la strada che raggiunge il passo Crocedomini (chiuso d’inverno) e poi scende, attraverso il Gaver, verso Bagolino e lago d’Idro. Un percorso frequentato da chi ama le strade di montagna, ma anche per gli escursionisti che d’estate vogliono raggiungere il lago della Vacca o intraprendere la Via Alta dell’Adamello.
Medioevo ed età Moderna si confondono tra le vie di Breno: scoprite le antiche torri e il palazzo del Capitano oppure tentate l’assalto al colle del castello, il più imponente della vallata: dalla cima del torrione più alto, il vostro sguardo spazierà dalla punta delle montagne del Gruppo dell’Adamello sino al fondovalle, dove scorre la Ciclovia dell’Oglio.
Nel centro della cittadina scoprirete affascinanti edifici in stile liberty, chiese con notevoli patrimoni d’arte e musei. Poco fuori l’abitato una Panchina Gigante, la n. 79 di colore arancione, vi darà l’opportunità di vedere il panorama da una nuova prospettiva, come se foste tornati bambini. Sul versante opposto la chiesetta campestre di S. Valentino conserva antichi affreschi ed ex voto.
Niardo, dal grazioso centro storico e dall’elegante parrocchiale, è famoso per aver dato i natali a S. Obizio e al Beato Innocenzo. Poco fuori il paese si trova l’antica chiesa affrescata dedicata a S. Giorgio, piccolo gioiello da cui si osservano le guglie del monte Concarena.
Poco più a sud di Breno, oltre il ponte di Minerva, la bianchissima parrocchiale di S. Andrea “nuova” a Malegno svetta tra tetti. A poca distanza si possono visitare la più antica chiesa di S. Andrea “vecchia” e il Museo etnografico Le Fudine.
Cividate Camuno è la città romana di Valle Camonica: immagina lotte con gladiatori, spettacoli ed animali selvaggi mentre cammini nell’arena dell’imponente anfiteatro romano, l’unico osservabile nella sua interezza in Lombardia. Il Museo nazionale di Valle Camonica vi aspetta con l’esposizione di numerosissimi reperti, tra i quali la statua proveniente dal Santuario di Minerva di Breno.
Alle pendici dell’Altopiano del Sole si trovano le frazioni di fondovalle del comune di Piancogno: Cogno, con l’imponente cotonificio risalente a inizio Novecento che dava un tempo lavoro a migliaia di persone, e Piamborno, attorniata da vigneti, dove è possibile incontrare un’altra villa Gheza, che nelle forme richiama quella più arabeggiante presente a Breno.
La Media Valle Camonica è racchiusa tra i magnifici monti Pizzo Badile e Concarena separati, sul fondovalle, dal fiume, accanto al quale scorre la Ciclovia dell’Oglio. Ogni anno, nel periodo degli equinozi, i numerosi paesi che si affacciano in questa parte di valle, assistono a magici giochi di luce all’alba e al tramonto.
A Capo di Ponte si uniscono le due anime della media valle: ad oriente i folti boschi di castagno caratterizzano Paspardo, Cimbergo, Ceto e Braone, mentre a occidente, ai piedi della Concarena, ampi vigneti si estendono nei territori di Losine, Cerveno e Ono S. Pietro.
L’arte rupestre UNESCO della Valle Camonica ha in questi luoghi la sua maggior concentrazione: solamente a Capo di Ponte esistono tre parchi, più il MuPre – Museo nazionale della Preistoria, mentre nelle vicinanze si trova l’estesa Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo con numerosi siti archeologici.
Il Medioevo ha lasciato tracce in questi luoghi tracce eccezionali: dai gioielli romanici quali la suggestiva pieve di S. Siro di Cemmo, o l’antico monastero cluniacense di S. Salvatore a Capo di Ponte, al castello di Cimbergo, alla torre di Nadro di Ceto oppure nelle strette viuzze dei borghi di Cerveno o di Pescarzo di Capo di Ponte.
Il Parco dell’Adamello si estende rigoglioso su tutta la sponda orientale: tra escursioni consigliate non possono mancare Valpaghera di Ceto, la cascata del Salt del Rebét di Braone o la Conca del Volano tra Cimbergo e Paspardo. Una tappa al Centro Faunistico del Parco dell’Adamello a Paspardo vi farà incontrare gli animali selvatici in difficoltà accolti nella struttura.
Sul versante opposto, la Concarena si impone sovrana sul paesaggio con la sua forma a ventaglio costellata da frastagliati crinali. In passato la pietra calcarea dolomitica di questa montagna era utilizzata per la produzione di calce attraverso antichi forni scavati nel terreno chiamati calchére, ancora visibili nei centri di Cerveno e Ono S. Pietro.
Anche gli adulti potranno provare la sensazione di tornare bambini salendo sulle Panchine Giganti, che troverete su panoramici rilievi a terrazzo sulla vallata sottostante: a Capo di Ponte, in direzione della frazione Pescarzo, c’è la n. 75, di colore marrone, mentre a Paspardo è posizionata la n. 77, di colore legno naturale.
L’Altopiano del Sole si sviluppa su un pianoro a cavallo tra le vallate dei torrenti Trobiolo e Lanico: in suo nome si ricollega agli antichi massi-menhir con incisioni rupestri UNESCO riportanti simboli solari che sono stati ritrovati in quest’area.
Un territorio dove divertimento è la parola d’ordine: dallo sci in inverno ai percorsi trekking e mountain bike. Scoprite il paesaggio da una nuova prospettiva grazie alle Panchine Giganti: a Borno troverete la n. 110 (gialla), mentre a Lozio la n. 83 (verde acqua).
Borno è il cuore dell’Altopiano: nel bel centro storico troverete accanto ad architetture rurali e torri medievali, anche edifici moderni e in stile Liberty. In Villa Guidetti è ospitato il Museo Camuno della Fotografia Storica. Esplorando i boschi nei dintorni potreste ritrovarvi nel Parco del Giovetto, dove tra gli aghi degli abeti rossi sarà facile imbattersi nei grandi formicai delle formiche rufe.
Per godere del miglior panorama è possibile risalire il Monte Altissimo con gli impianti, oppure, con una bella camminata, arrivare alla chiesetta di S. Cristina a Lozio o al rifugio S. Fermo a Borno, entrambi legati alla leggenda di Carlo Magno in Valle Camonica. Il pittoresco lago di Lova rimane la meta ideale per coloro che dopo una passeggiata vogliono prendersi un momento di relax.
Il comune di Ossimo è diviso in due abitati: Superiore e Inferiore, entrambi ricchi di storia. A Ossimo Superiore è consigliata la visita al Museo etnografico “Ossimo ieri” oppure al Parco di Asinino-Anvòia, dove sono stati trovati massi menhir con incisioni rupestri UNESCO. Il Parco del Cerreto è invece luogo giusto per una fresca passeggiata.
Da Ossimo Inferiore una comoda strada vi condurrà al Santuario dell’Annunciata di Piancogno, scrigno d’arte, dal quale godrete di una magnifica vista sulla Bassa Valle Camonica e sul lago d’Iseo. Nelle vicinanze potrete raggiungere il Parco dell’Annunciata, dove sono presenti numerose incisioni UNESCO nella particolare forma a graffito.
L’ampia valle di Lozio, immersa nel verde, accoglie i quattro abitati che ne compongono il comune: Villa, Sommaprada, Laveno e Sucinva. Visitateli a piedi o in bicicletta raggiungendo i ruderi dell’antico castello di Villa oppure attraversando Sucinva, il piccolo borgo dipinto con opere d’arte a cielo aperto.
Fino a non molti anni fa il suono deciso dei pesanti magli (“martelli”) vi avrebbe accolto alle porte della Valgrigna: la vallata del torrente Grigna. Il corso d’acqua, nato nelle foreste che portano il suo nome, raggiungendo i paesi di Bienno, Berzo Inferiore ed Esine, alimentava, attraverso un antico canale artificiale chiamato Vaso Re, le numerose officine che qui lavoravano il metallo.
Oggi Bienno è un museo a cielo aperto, dove potete perdervi nelle antiche vie lasciandovi sorprendere dalle opere d’arte che si celano tra torri, piazzette e viuzze. Non a caso è segnalato tra i “Borghi più belli d’Italia” e riconosciuto “Bandiera arancione” dal Touring Club Italiano. Qui potrete scoprire la tradizione della lavorazione del ferro osservando un maglio in azione nella Fucina Museo, oppure ascoltare il fragore delle cascate d’acqua che alimentano la macina del Mulino Museo.
Non lasciatevi sfuggire l’occasione di godere del panorama della Valgrigna a pochi passi dal centro storico: raggiungete il monumento dorato del Cristo Re da dove potrete dominare con lo sguardo i colli del Parco del Barberino oppure addentratevi nel bosco di Quercus: un percorso immerso nella natura attraverso il dosso del Cerreto, da scoprire a piedi o in mountain bike, dove magiche creature vi attendono, tra cui Rocco, il gufo gigante, seduto in vetta al sentiero.
Berzo Inferiore sorge ai pedi del colle sul quale sono state edificate l’antica parrocchiale di S. Lorenzo, che conserva pregevoli affreschi, e la chiesetta di S. Michele, da dove si gode di un suggestivo panorama. Il centro del paese è invece dominato dalla chiesa di S. Maria Nascente, costruita in memoria dell’apparizione della Madonna. Qui si trovano anche i tre musei dedicati al Beato Innocenzo, al Velocipede e quello etnografico “El Balarol”.
Nel paese più a valle della Valgrigna, Esine, potrete rimanere affascinati dalla chiesa di S. Maria Assunta: completamente dipinta, situata ai piedi dell’ultimo colle del Barberino, sul quale dove svetta l’antica chiesa affrescata della S.ma Trinità, legata alla leggenda del passaggio di Carlo Magno in Valle Camonica. Alla medesima tradizione si ricollega anche il santuario di S. Glisente, costruito in alta quota nel cuore della Foresta di Valgrigna.
Fino a non molti anni fa il suono deciso dei pesanti magli (“martelli”) vi avrebbe accolto alle porte della Valgrigna: la vallata del torrente Grigna. Il corso d’acqua, nato nelle foreste che portano il suo nome, raggiungendo i paesi di Bienno, Berzo Inferiore ed Esine, alimentava, attraverso un antico canale artificiale chiamato Vaso Re, le numerose officine che qui lavoravano il metallo.
Oggi Bienno è un museo a cielo aperto, dove potete perdervi nelle antiche vie lasciandovi sorprendere dalle opere d’arte che si celano tra torri, piazzette e viuzze. Non a caso è segnalato tra i “Borghi più belli d’Italia” e riconosciuto “Bandiera arancione” dal Touring Club Italiano. Qui potrete scoprire la tradizione della lavorazione del ferro osservando un maglio in azione nella Fucina Museo, oppure ascoltare il fragore delle cascate d’acqua che alimentano la macina del Mulino Museo.
Non lasciatevi sfuggire l’occasione di godere del panorama della Valgrigna a pochi passi dal centro storico: raggiungete il monumento dorato del Cristo Re da dove potrete dominare con lo sguardo i colli del Parco del Barberino oppure addentratevi nel bosco di Quercus: un percorso immerso nella natura attraverso il dosso del Cerreto, da scoprire a piedi o in mountain bike, dove magiche creature vi attendono, tra cui Rocco, il gufo gigante, seduto in vetta al sentiero.
Berzo Inferiore sorge ai pedi del colle sul quale sono state edificate l’antica parrocchiale di S. Lorenzo, che conserva pregevoli affreschi, e la chiesetta di S. Michele, da dove si gode di un suggestivo panorama. Il centro del paese è invece dominato dalla chiesa di S. Maria Nascente, costruita in memoria dell’apparizione della Madonna. Qui si trovano anche i tre musei dedicati al Beato Innocenzo, al Velocipede e quello etnografico “El Balarol”.
Nel paese più a valle della Valgrigna, Esine, potrete rimanere affascinati dalla chiesa di S. Maria Assunta: completamente dipinta, situata ai piedi dell’ultimo colle del Barberino, sul quale dove svetta l’antica chiesa affrescata della S.ma Trinità, legata alla leggenda del passaggio di Carlo Magno in Valle Camonica. Alla medesima tradizione si ricollega anche il santuario di S. Glisente, costruito in alta quota nel cuore della Foresta di Valgrigna.
La Valsaviore è una profonda vallata laterale della Valle Camonica, che si sviluppa dal fondovalle fino agli oltre tremila metri del versante meridionale del monte Adamello, la più alta cima del territorio, in gran parte inserita nel contesto naturalistico del Parco dell’Adamello.
Cevo, all’ombra del Pian della Regina, domina dal suo terrazzo naturale la vallata sottostante. Il paese, ricostruito a seguito di un disastroso incendio durante la Seconda guerra mondiale, è oggi caratterizzato dall’imponente Croce del Papa che sorge su un piccolo dosso all’ingresso dell’abitato, poco distante dalla celebre area relax della Pineta.
A Cevo, nella frazione di Andrista, quasi sul fondovalle, la tradizione del Badalisc, il mostro buono che abita nei boschi e svela i segreti degli abitanti, si rinnova ogni anno il 5-6 gennaio. Altro luogo caratteristico è Ponte, nel territorio di Saviore dell’Adamello, borgo ben tenuto che vale una visita.
Saviore è il capoluogo dell’omonimo comune il cui estesissimo territorio si allunga nelle valli Salarno e Adamé che lambiscono i piedi dell’Adamello. Territori ideali per le escursioni estive attraverso imponenti dighe, pascoli in quota e rigogliose fioriture dove tintinnano le campanelle delle autoctone capre bionde dell’Adamello.
Berzo Demo è uno scrigno di storia e cultura: dalle sontuose chiese barocche al piccolo borgo di Monte, caratterizzato da architetture rurali tipiche della tradizione. La Prima guerra mondiale mostra ancora la sua eredità con camminamenti, trincee e postazioni di osservazione che possono essere visitate dalle sponde dell’Oglio al Dosso di Loa seguendo il Percorso della memoria.
Cedegolo è lo snodo principale del fondovalle, in uno dei luoghi più stretti della Valle Camonica. Centro di passaggio obbligato, qui è possibile visitare il MusIL, museo dell’energia idroelettrica ospitato in un’antica centrale.
Di fronte alla Valsaviore si estende il territorio di Sellero, posto alle pendici del monte Elto. Qui si stende il Parco comunale archeologico e minerario che raccoglie le incisioni rupestri UNESCO dell’area di Carpéne e le aree estrattive di Carona. Sulla grande piana della Scianica si trova l’enorme bacino idrico della centrale di S. Fiorano e il Centro 3T presso tre antiche fornaci della calce.
La brezza che sale dal lago d’Iseo rinfresca la Bassa Valle Camonica, un’ampia area pianeggiante racchiusa tra verdi montagne, attraversata dal fiume Oglio accanto al quale scorre la Ciclovia dell’Oglio. Al centro della vallata un piccolo monticello, il Monticolo, da cui è possibile ammirare il panorama dalla Panchina Gigante blu n. 72.
Nascosto in una culla naturale, il lago Moro è una perla blu scuro che merita di essere scoperta, meta ideale per un tuffo rigenerante e per una passeggiata lungo sentieri immersi in una natura rigogliosa e seducente.
Darfo Boario Terme, dal 1969 è l’unica città di Valle Camonica, nata dall’unione di diverse comunità: Bessimo, al confine con la provincia di Bergamo; Corna, alla confluenza tra torrente Dezzo e fiume Oglio; Sciano e Gorzone, all’ingresso della Val di Scalve; Boario, dove sgorgano le acque termali; Erbanno, borgo con chiese e architetture d’eccezione; Montecchio, con il suo ponte ad arco e l’antico oratorio dei morti; Darfo con l’antico convento; Fucine e Pellalepre, situati tra i torrenti Re e Rovinazza.
La città offre le comodità di un moderna stazione turistica a cui sa aggiungere alle celebri fonti d’acqua termale immerse in un parco incantevole, le esperienze outdoor con camminate e percorsi bike nella natura. Per gli amanti della cultura è inoltre possibile visitare parchi con incisioni rupestri UNESCO o soffermarsi in antiche chiese con splendidi dipinti.
Da Angolo Terme si può proseguire in direzione Val di Scalve lungo il percorso trekking della Via Mala, che nel più freddo periodo invernale si riempie di enormi stalattiti di ghiaccio. Attraverso questa forra, il 1° dicembre 1923, le acque della diga del Gleno, dopo il collasso, inondarono Val di Scalve e Valle Camonica: in memoria a Corna di Darfo Boario Terme si trova un piccolo santuario.
Scendendo in direzione del lago, sulla sponda orientale della vallata, si trovano Gianico, protetto dal Santuario della Madonnina del Monte, Artogne, dove si può visitare il Museo della Stampa “Lodovico Pavoni” e Pian Camuno, con le sue antiche chiese.
Montecampione è la montagna “di casa”: una stazione turistica in quota dove vivere la montagna sia d’estate che d’inverno con fantastiche passeggiate tra i rododendri ed escursioni in bicicletta. Sul versante opposto, il comune di Angolo Terme si estende sino al passo Presolana e alla stazione sciistica Vareno-Monte Pora.
La brezza che sale dal lago d’Iseo rinfresca la Bassa Valle Camonica, un’ampia area pianeggiante racchiusa tra verdi montagne, attraversata dal fiume Oglio accanto al quale scorre la Ciclovia dell’Oglio. Al centro della vallata un piccolo monticello, il Monticolo, da cui è possibile ammirare il panorama dalla Panchina Gigante blu n. 72.
Nascosto in una culla naturale, il lago Moro è una perla blu scuro che merita di essere scoperta, meta ideale per un tuffo rigenerante e per una passeggiata lungo sentieri immersi in una natura rigogliosa e seducente.
Darfo Boario Terme, dal 1969 è l’unica città di Valle Camonica, nata dall’unione di diverse comunità: Bessimo, al confine con la provincia di Bergamo; Corna, alla confluenza tra torrente Dezzo e fiume Oglio; Sciano e Gorzone, all’ingresso della Val di Scalve; Boario, dove sgorgano le acque termali; Erbanno, borgo con chiese e architetture d’eccezione; Montecchio, con il suo ponte ad arco e l’antico oratorio dei morti; Darfo con l’antico convento; Fucine e Pellalepre, situati tra i torrenti Re e Rovinazza.
La città offre le comodità di un moderna stazione turistica a cui sa aggiungere alle celebri fonti d’acqua termale immerse in un parco incantevole, le esperienze outdoor con camminate e percorsi bike nella natura. Per gli amanti della cultura è inoltre possibile visitare parchi con incisioni rupestri UNESCO o soffermarsi in antiche chiese con splendidi dipinti.
Da Angolo Terme si può proseguire in direzione Val di Scalve lungo il percorso trekking della Via Mala, che nel più freddo periodo invernale si riempie di enormi stalattiti di ghiaccio. Attraverso questa forra, il 1° dicembre 1923, le acque della diga del Gleno, dopo il collasso, inondarono Val di Scalve e Valle Camonica: in memoria a Corna di Darfo Boario Terme si trova un piccolo santuario.
Scendendo in direzione del lago, sulla sponda orientale della vallata, si trovano Gianico, protetto dal Santuario della Madonnina del Monte, Artogne, dove si può visitare il Museo della Stampa “Lodovico Pavoni” e Pian Camuno, con le sue antiche chiese.
Montecampione è la montagna “di casa”: una stazione turistica in quota dove vivere la montagna sia d’estate che d’inverno con fantastiche passeggiate tra i rododendri ed escursioni in bicicletta. Sul versante opposto, il comune di Angolo Terme si estende sino al passo Presolana e alla stazione sciistica Vareno-Monte Pora.
La brezza che sale dal lago d’Iseo rinfresca la Bassa Valle Camonica, un’ampia area pianeggiante racchiusa tra verdi montagne, attraversata dal fiume Oglio accanto al quale scorre la Ciclovia dell’Oglio. Al centro della vallata un piccolo monticello, il Monticolo, da cui è possibile ammirare il panorama dalla Panchina Gigante blu n. 72.
Nascosto in una culla naturale, il lago Moro è una perla blu scuro che merita di essere scoperta, meta ideale per un tuffo rigenerante e per una passeggiata lungo sentieri immersi in una natura rigogliosa e seducente.
Darfo Boario Terme, dal 1969 è l’unica città di Valle Camonica, nata dall’unione di diverse comunità: Bessimo, al confine con la provincia di Bergamo; Corna, alla confluenza tra torrente Dezzo e fiume Oglio; Sciano e Gorzone, all’ingresso della Val di Scalve; Boario, dove sgorgano le acque termali; Erbanno, borgo con chiese e architetture d’eccezione; Montecchio, con il suo ponte ad arco e l’antico oratorio dei morti; Darfo con l’antico convento; Fucine e Pellalepre, situati tra i torrenti Re e Rovinazza.
La città offre le comodità di un moderna stazione turistica a cui sa aggiungere alle celebri fonti d’acqua termale immerse in un parco incantevole, le esperienze outdoor con camminate e percorsi bike nella natura. Per gli amanti della cultura è inoltre possibile visitare parchi con incisioni rupestri UNESCO o soffermarsi in antiche chiese con splendidi dipinti.
Da Angolo Terme si può proseguire in direzione Val di Scalve lungo il percorso trekking della Via Mala, che nel più freddo periodo invernale si riempie di enormi stalattiti di ghiaccio. Attraverso questa forra, il 1° dicembre 1923, le acque della diga del Gleno, dopo il collasso, inondarono Val di Scalve e Valle Camonica: in memoria a Corna di Darfo Boario Terme si trova un piccolo santuario.
Scendendo in direzione del lago, sulla sponda orientale della vallata, si trovano Gianico, protetto dal Santuario della Madonnina del Monte, Artogne, dove si può visitare il Museo della Stampa “Lodovico Pavoni” e Pian Camuno, con le sue antiche chiese.
Montecampione è la montagna “di casa”: una stazione turistica in quota dove vivere la montagna sia d’estate che d’inverno con fantastiche passeggiate tra i rododendri ed escursioni in bicicletta. Sul versante opposto, il comune di Angolo Terme si estende sino al passo Presolana e alla stazione sciistica Vareno-Monte Pora.
La Valle Camonica è pronta ad emozionarti. E tu, sei pronto a scoprirla? Attento, potresti non lasciarla più… Prima la scopri, poi la ami.
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